Primo appuntamento della quarta edizione di "Percorsi identitari". Un libro sul ruolo delle donne nell'Università di Bari Si tinge di rosa l'appuntamento inaugurale della quarta edizione di "Percorsi identitari", il ciclo di incontri, promosso dalla Biblioteca Multimediale del Consiglio regionale, che intende valorizzare autori e prodotti editoriali pugliesi. Protagonista il libro edito da Progedit "L'università è di genere femminile? Ruoli e carriere nell'Ateneo di Bari", una ricerca commissionata dal comitato per le Pari Opportunità dell'Università barese e redatto da Mirella Giannini, Marina Musti, Alba Martello e Dario Minervini. Il testo analizza il graduale processo di inclusione delle donne nell'Università, indagando sui meccanismi che hanno finito per definire le funzioni e le discipline a dominanza maschile o femminile. "Questo incontro - ha detto il presidente del Consiglio regionale, Pietro Pepe - intende non a caso celebrare il 2007, anno proclamato dall'Unione Europea delle: 'pari opportunità per tutti'. E il mio pensiero va alla legge approvata ieri in Aula consiliare che vuole conciliare i tempi di vita e lavoro di tutti, per poter godere di un maggiore apporto delle donne anche nel mondo politico". "Mi è capitato di studiare la condizione delle donne nel mondo antico - ha esordito nella sua 'lezione' il rettore dell'Università di Bari, Corrado Petrocelli, per molti anni docente di Filologia classica. "Già Plutarco rifletteva sul fatto che se il termine virtù è accompagnato dal nome di un uomo le qualità richiamate sono legate soprattutto ad attività guerriere, mentre se il termine viene collegato ad un nome femminile si evoca inevitabilmente il mondo degli affetti familiari. Il termine greco didascalos (maestro), non ha, ad esempio, declinazione femminile. Rifletto sul fatto che mentre molti vocaboli legati alla cultura (cultura, appunto, scienza, tecnica, università) sono di genere femminile, potere, non a caso, è un termine maschile". "L'Università di Bari - ha continuato il prof. Petrocelli, commentando il libro - conferma i tratti di un panorama generale: il numero delle donne laureate è di gran lunga superiore a quello degli uomini. Le donne, inoltre, si laureano prima e ottengono voti migliori. Sui posti di lavoro fanno carriera grazie al loro percorso di studi ed al continuo aggiornamento. Gli uomini progrediscono, invece, solo grazie all'anzianità di servizio. Nonostante tutto questo, però, 'il rosa' ai vertici delle carriere sono sempre pochissime, gli uomini trovano più facilmente lavoro e sono meglio retribuiti. Insomma le donne sono così brave…che non arrivano mai ai vertici. E il problema, ormai, non è più solo di ordine politico e culturale, ma soprattutto economico perché così facendo lasciamo inespresse potenzialità enormi". "La Commissione per le Pari Opportunità di cui sono presidente - ha detto Magda Terrevoli - mi ha permesso di iniziare un percorso interessante di comprensione del mondo femminile. In Italia ed in Puglia abbiamo a riguardo delle Pari Opportunità una legislazione avanzatissima, ma sono le pratiche a non funzionare bene. Le donne che hanno studiato hanno un debito nei confronti di quelle, e sono milioni, non altrettanto fortunate: far uscire dal silenzio i diritti di cui troppo spesso siamo le prime a dimenticarci. Ci sono poche donne in politica? I tempi della politica non sono a misura di donna? E allora modifichiamoli. Non dobbiamo essere cambiate dalla politica, ma cambiare la politica". "C'è un passato che non passa, ma rimane - ha concluso la presidente del comitato per le Pari Opportunità dell'Università barese, dott.ssa Santelli - Dobbiamo fare in modo che la famiglia, una specie di destino per le donne, diventi invece una scelta personale consapevole abbandonando finalmente condizionamenti culturali che gravano sul genere femminile da troppi secoli". (m.r.c.)       -