Trasferimento di best practices, rafforzamento di partenariati e sostenibilità dei progetti: secondo queste tre leve le regioni italiane stanno imparando a lavorare insieme, avendo ben chiari i metodi, gli scenari e gli impulsi provenienti dalla politica di coesione e dalla cooperazione territoriale europea. Lo dimostra il Progetto PRICES (Programma Regionale Integrato di Cooperazione Economica e Sociale), presentato in questi giorni a Frascati, nella più ampia cornice dell'Accordo di Programma Quadro - APQ Paesi dei Balcani Occidentali.

"Stanno migliorando le capacità in tema di cooperazione internazionale - ha sottolineato Maria Grazia Rando, responsabile del Coordinamento Cooperazione Decentrata del Ministero degli Affari Esteri, in occasione del workshop "Il Progetto integrato PRICES a supporto della cooperazione regionale con i paesi dei Balcani occidentali" - Non si parla più di cooperazione assistenzialistica, di attività di singole regioni per esigenze dettate dal buon vicinato, tentate dai rispettivi territori attraverso occasionali contatti di immigrati ed emigrati, o innescate da calamità naturali ed eventi bellici. Oggi con il "Programma di sostegno alla cooperazione regionale", il Ministero degli Affari Esteri intende valorizzare il ruolo del sistema Italia nell'ambito della politica europea di sostegno ai processi di crescita dei Paesi della sponda sud del Mediterraneo e dei Balcani Occidentali. 14 programmi integrati (6 per l'area balcanica e 8 per l'area mediterranea) con 42 sub-progetti attivati, costituiscono già un significativo traguardo".
"Con il progetto integrato PRICES nell'ambito dell'APQ Balcani - ha aggiunto Vincenzo Donato, dirigente generale per la politica regionale unitaria nazionale del Ministero dello Sviluppo Economico - si agisce su settori di intervento prioritari per il rilancio dei sistemi economici locali di aree territoriali omogenee. L'obiettivo è favorire, attraverso lo scambio di good practices, una vera e propria azione di sistema, un'apertura internazionale dei territori".
"Con il fondamentale sostegno del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero dello Sviluppo Economico, stiamo registrando buoni risultati ed ottime prospettive nelle strategie di cooperazione fra le regioni italiane e di rafforzamento di partenariato con i paesi dell'area balcanica, anche rispetto al prosieguo delle attività nei più ampi programmi di cooperazione territoriale - ha spiegato Bernardo Notarangelo, dirigente del Servizio Mediterraneo della Regione Puglia e presidente del Comitato Nazionale ENPI-Med - Attraverso il progetto integrato PRICES, in particolare, le azioni si concentrano in tema di sviluppo rurale e cooperazione economica tra sistemi produttivi locali, con il coinvolgimento di Albania, Bosnia Erzegovina e Serbia. Dall'altro lato, a prestare assistenza tecnica ai partner dei singoli territori del sud est europeo, le Regioni italiane, in prima linea per stimolare il miglioramento dei servizi e l'introduzione di dinamiche locali di concertazione".
"L'APQ Balcani vede la Regione Puglia, attraverso l'Assessorato al Mediterraneo, nel ruolo di responsabile della progettazione e dell'attuazione degli interventi per le linee tematiche Sviluppo socio-economico e Dialogo e cultura - ha concluso Mauro Paolo Bruno, responsabile dell'Ufficio Cooperazione Interregionale della Regione Puglia - PRICES è in linea con le categorie definite nell'ambito della strategia dell'Unione europea 2007-2013, a favore della crescita e dell'occupazione, la cosiddetta strategia di Lisbona. Il progetto, infatti, articolato su due livelli tra loro complementari e sinergici, si rivolge alla cooperazione economica tra sistemi produttivi locali e sviluppo rurale, con l'obiettivo di migliorare l'ambiente economico e sociale in un'ottica di integrazione di filiera".       -          
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