Commercio estero, Urso: "siamo nell'epicentro della crisi, dobbiamo puntare sui mercati emergenti"

  "La crisi economica mondiale colpisce fortemente la dinamica del commercio estero, danneggiando tutti i principali Paesi esportatori. Siamo nell'epicentro della crisi, soprattutto per l'impatto della recessione sui consumi dei nostri principali tradizionali partner commerciali.

Dobbiamo resistere e nel contempo puntare sui nuovi Paesi emergenti come stiamo facendo, perché i primi segnali di ripresa arriveranno solo nell'ultima parte del 2009. Non a caso con Confindustria, Ice e Abi abbiamo appena concluso positivamente una missione con 80 imprese italiane a Singapore e Malesia, cercando di spingere il Made in Italy oltre la crisi". E' quanto afferma Adolfo Urso, Vice Ministro allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero, commentando i dati Istat diffusi oggi. "Dati particolarmente duri - continua Urso - ma prevedibili e in linea con i cali degli altri Paesi dell'Unione Europea (si va da un -29,6% della Francia ad un -30,2% per la Germania, ad un -34,1% per la Gran Bretagna). Speriamo che un'inversione di tendenza possa avvenire a partire dal grande e crescente mercato cinese. Per questo diamo molta importanza alla prossima missione di acquisto delle imprese cinesi in Italia, guidata dal governo di Pechino, che si terrà ai primi di luglio".

La diminuzione delle esportazioni italiane verso i paesi dell'Unione Europea ad aprile 2009 rispetto allo stesso mese dello scorso anno (-33,8%) si aggiunge a quello già in precedenza diffusa dall'Istat relativa all'export italiano di aprile verso i Paesi extra-Ue (-20,5%). Pertanto ne consegue una difficile situazione a livello di export globale del nostro Paese: -28,7% le esportazioni verso il mondo nel mese di aprile 2009 rispetto ad aprile 2008.

"Una nota positiva viene però dalla bilancia commerciale complessiva, il cui passivo nel primo quadrimestre di quest'anno (-4,7 miliardi di euro) è migliorato sensibilmente rispetto allo stesso periodo del 2008 (-6,1 miliardi) - specifica Urso - grazie al minor costo della "bolletta" energetica. Il deficit commerciale italiano con l'estero nei primi quattro mesi del 2009 resta di gran lunga inferiore a quello accumulato da altri Paesi UE nei soli primi tre mesi dell'anno secondo l'Eurostat: Francia -15,9 miliardi di euro; Spagna -13,5 miliardi; Gran Bretagna -23,4 miliardi".

Ad aprile rispetto a marzo 2009 l'andamento congiunturale delle nostre esportazioni verso i paesi Ue è risultato più accentuato (-4,5%) rispetto a quello verso i paesi extra-Ue rilevato nello stesso periodo (-0,7%). Il periodo gennaio-aprile 2009 ha registrato una diminuzione dell'export italiano verso i paesi UE del -26,3% e verso il mondo in complesso del -28,7%.
"La contrazione delle esportazioni italiane ha coinvolto tutti i paesi di destinazione dell'area europea - continua Urso - in particolare, si rileva una sensibile diminuzione ad aprile 2009 rispetto ad aprile 2008 delle vendite verso la Germania (-30,6%), dove hanno rallentato parecchio le nostre esportazioni di prodotti in metallo, macchine e apparecchi e mezzi di trasporto, e verso la Spagna (-46,4%), dove inoltre sono rallentati i prodotti tessili".

Forte è la crisi anche dei nuovi mercati di sbocco dell'Est Europeo dove il decremento dell'export italiano raggiunge percentuali considerevoli, anche intorno al 50%. Anche per quanto riguarda i comparti merceologici le diminuzioni dell'export complessivo si mantengono, sia nel singolo mese di riferimento sia nel quadrimestre, su percentuali a due cifre. Il surplus manifatturiero italiano verso il mondo, pur contraendosi a causa della crisi del commercio internazionale, rimane elevato (+13,5 miliardi nel primo quadrimestre 2009).       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 19 Giugno 2009
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Fonte: Ministero del Commercio Internazionale
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Redazione: Redazione Sistema Puglia
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