Commercio estero, Urso: "al via Piano Mediterraneo con missione in Turchia"

  "Negli ultimi due anni le economie dell'area del Mediterraneo hanno registrato un aumento medio del Pil del 6%. Una crescita che continua ancora oggi ad essere sostenuta dal boom petrolifero. L'Italia mantiene nell'area un ruolo da protagonista: è il primo partner commerciale di molti Paesi della sponda sud del Mediterraneo. L'integrazione economica e sociale tra le due sponde del Mediterraneo è tuttavia incompiuta: sono ancora numerose le opportunità di investimento da cogliere. Per questo motivo il Ministero dello sviluppo economico ha deciso di puntare ancora di più sull'area lanciando, d'intesa con il Ministro Claudio Scajola, un Piano Mediterraneo diretto ad identificare occasioni di investimento in Algeria, Marocco, Tunisia, Turchia, Libia ed Egitto nei settori agroalimentare, ambientale, industriale, energetico e infrastrutturale. Un Piano che si inaugura oggi ad Istanbul". È quanto afferma Adolfo Urso Vice Ministro allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero che ieri e oggi è in missione in Turchia con Giancarlo Lanna, presidente Simest, e Massimo Mamberti, direttore generale dell'Ice, per incontrare la comunità imprenditoriale italiana di Istanbul e il Ministro di Stato per il Commercio Estero, Zafer Caðlayan.

"L'Italia punta sulle tecnologie ambientali per investire in Turchia - continua Urso - "In vista della conclusione dei negoziati per l'adesione all'Unione Europea, Ankara dovrà infatti investire da qui al 2023 oltre 50 miliardi di euro nel campo della protezione ambientale. Un'occasione importante per il nostro Paese, che potrà fornire alla Turchia know-how e sostegno all'innovazione per la tutela dell'ambiente. Ma questa non è la sola opportunità di investimento offerta da Ankara - continua Urso - Il Paese ha dato avvio a un piano di privatizzazione per le piccole e medie imprese e a un programma di investimenti pubblici in opere infrastrutturali. Inoltre gode di varie zone franche e ha una posizione geografica strategica che potrebbe rappresentare per le aziende italiane una porta di accesso ai vicini mercati del Medio Oriente e della Regione caucasica".

Negli ultimi dieci anni l'interscambio commerciale italo-turco si è quasi triplicato, passando da 4.647 milioni di euro nel 1999 a 13.081 milioni nel 2008. Lo scorso anno l'Italia si è confermata il terzo partner commerciale della Turchia dopo la Russia e la Germania, posizionandosi al 3° posto come paese cliente (+4,6% l'import nel 2008) e al 5° posto come paese fornitore (+4,2% l'export nel 2008 a quota 7.496 milioni di euro). Relativamente agli investimenti esteri, negli ultimi cinque anni il nostro Paese si è classificato quinto tra i principali investitori dietro Olanda, Belgio, Grecia e Francia, investendo nel solo 2008 23 milioni di dollari, in aumento del 53,3% sul 2007. Ad oggi in Turchia operano 714 aziende, tra cui nomi di rilievo come Eni, Edison, Italgen, Agusta Westland, Alenia Aeronautica, Telespazio, Ansaldo, Lucchini, Italferr, Astaldi e Unicredit.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 22 Maggio 2009
Fonte: Ministero del Commercio Internazionale
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Internazionalizzazione
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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