Made in Italy, Urso: "Moldova avamposto per export nell'est Europa"

  Nonostante la crisi economica nell'Est Europa si sono internazionalizzate nell'ultimo decennio oltre 35mila aziende italiane, 18mila nella sola Romania. Ma c'è un avamposto che ancora conosce poco il Made in Italy ed è destinato proprio a diventare "la nuova Romania". È la Repubblica moldava, che dopo le recenti elezioni politiche, vede la visita per la prima volta di un esponente del Governo italiano, Adolfo Urso, Viceministro allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero.

Urso si trova a Chisinau alla testa di una delegazione di 50 piccole e medie imprese accompagnato dai vertici di Ice, Simest, Sace e Finest. Il Vice Ministro ha inaugurato Piazza Italia, dato il via ai lavori del primo Forum bilaterale e incontrato i Ministri dell'Economia e dell'Agricoltura oltre agli esponenti dell'opposizione. "Guardiamo con molto interesse alla crescita economica della Repubblica Moldova - ha spiegato Urso - che potrebbe presto diventare la nuova porta d'accesso al mercato russo e caucasico. Nel Paese sono già presenti 696 aziende italiane, la maggior parte delle quali (575) concentrate a Chisinau. Ma grazie al Piano di sviluppo 2012 avviato dal Governo moldavo, che prevede il rafforzamento di partenariati internazionali, al programma statale biennale (2009-2011) per il supporto delle piccole e medie imprese, e alla costruzione del Porto internazionale libero di Giurgiulesti sul Danubio (zona di libero scambio non soggetta a dazi, accise o Iva), per le aziende italiane si aprono nuove interessanti prospettive di investimento. E questa missione ha proprio l'obiettivo di mettere a fuoco le potenzialità da cogliere per far fare un salto di qualità alla nostra presenza".

Non a caso dallo scorso anno l'Italia ha aperto una propria Ambasciata e a giorni diventerà operativa una prima sede dell'Ice. Nel 2008 il Pil moldavo è aumentato del 7,2%, mentre a marzo l'inflazione è scesa all'1,2%, a causa della flessione dei prezzi del petrolio e dei prodotti alimentari, di una politica monetaria più restrittiva e dell'indebolimento della domanda. L'Italia si posiziona al terzo posto come cliente della Moldavia dietro Russia e Romania, con una quota del 10%, mentre rappresenta il sesto fornitore con una incidenza percentuale sul totale di circa il 6%. L'interscambio tra i due Paesi è in netto aumento: nel 2008 aumentato del 15,6%.

"Quanto agli investimenti diretti esteri netti, negli ultimi tre anni l'Italia ha incrementato la propria presenza diventando uno dei principali paesi investitori e posizionandosi al 3° posto sia per capitale investito che per numero di aziende - ha concluso Urso - gli investimenti più significativi sono stati realizzati nel settore immobiliare ed edile (25%) e industriale (22%). Il clima per gli investimenti esteri in Moldova è molto favorevole grazie al basso costo della manodopera e al regime preferenziale con la Csi che favorisce le esportazioni dei beni prodotti in Moldavia e incentivi fiscali".

A tale riguardo va menzionata la Legge n.111-XVI del 27.04.2007 in base alla quale dal 2008 gli utili reinvestiti realizzati dalle società di capitali residenti non sono soggetti a tassazione e pertanto l'aliquota d'imposta è dello 0%.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 15 Maggio 2009
Siti web di Riferimento: Ministero del Commercio Internazionale
Fonte: Ministero del Commercio Internazionale
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Internazionalizzazione
Redazione: Redazione Sistema Puglia
Letto: 87 volte