Commercio estero, Urso: 'abbiamo toccato il fondo, ma da marzo segnali di ripresa'

  "Nei primi due mesi dell'anno abbiamo toccato il fondo, con l'acuirsi della crisi sui mercati europei più colpiti dal crollo immobiliare e finanziario. Ma cominciano a giungere i primi timidi segnali di ripresa".
E' quanto ha dichiarato Adolfo Urso, sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero, commentando i dati Istat sull'export di febbraio, che ha segnato il maggior calo storico dal '93 verso i Paesi UE, ma anche un primo rallentamento della crisi nei Paesi Extra UE. A febbraio, infatti, l'export nel suo complesso è moderatamente cresciuto, secondo i dati destagionalizzati, dello 0,6% rispetto a gennaio.

"Questo indicatore non basta a farci affermare che la recessione è terminata, perché appunto una rondine non fa primavera - sottolinea Urso - ma è un primo timido segnale positivo proveniente anche dall'export, che si aggiunge ai vari altri dati in lento miglioramento diffusi negli ultimi giorni, tra cui la ripresa degli ordinativi esteri dell'industria a febbraio e il promettente andamento degli indicatori anticipatori dell'OCSE per l'Italia a gennaio e febbraio.

Il moderato rimbalzo congiunturale dell'export italiano a febbraio 2009 è stato trascinato soprattutto dall'export extra UE, cresciuto dell'8,8%, mentre l'export verso i Paesi UE è diminuito ancora del 4,7%. "E' da rilevare, tuttavia - sottolinea Urso - che secondo differenti modalità di destagionalizzazione dei dati, a febbraio 2009 secondo l'Eurostat l'export italiano verso la UE-27 è stato quello che ha mostrato la maggiore tenuta (-0,7% su gennaio) rispetto all'export verso la UE degli altri tre maggiori Paesi europei: Francia (-3%), Germania (-5,7%) e Regno Unito (-8,7%). Siamo dunque ancora nel cuore della crisi, come dimostra il dato grezzo dell'export italiano di gennaio-febbraio 2009, che ha perso circa ¼ in valore se comparato con quello del corrispondente periodo del 2008, ma si intravedono i primi spiragli per un graduale miglioramento dell'interscambio commerciale che potrebbe profilarsi nella seconda metà dell'anno".

A febbraio 2009 i cali dell'export italiano rispetto a febbraio 2008 sono risultati più forti verso i Paesi UE più colpiti dalla crisi immobiliare e finanziaria, come Regno Unito (-31,5%), Spagna (-41,2%) e Irlanda (-39,6%), mentre hanno fatto registrare diminuzioni meno marcate ma pur sempre importanti i nostri due primi mercati: Francia (-23%) e Germania (-22,9%).

I settori della nostra industria che hanno più risentito del calo dell'export verso la UE-27 a febbraio 2009 sono stati: la chimica (-29,5% su febbraio 2008), il tessile (-27,9%), i prodotti a base di minerali non metalliferi (-36,8%), i metalli (-33,1%), le macchine e gli apparecchi meccanici (-33%) e soprattutto gli autoveicoli (-46%). Per questi ultimi, tuttavia, il dato di febbraio non tiene conto del positivo miglioramento delle quote di mercato in Europa di Fiat consolidatosi in marzo, dopo la partenza dei piani di eco-incentivi in diversi Paesi.

A livello complessivo la bilancia commerciale italiana con l'estero nel periodo gennaio-febbraio 2009 è risultata negativa per 4,4 miliardi di euro, in lieve riduzione rispetto al deficit dello stesso periodo dello scorso anno che era stato di 4,5 miliardi. Un dato che ha beneficiato del calo della "bolletta" energetica che però è stato controbilanciato in termini negativi dalla riduzione del saldo attivo al netto dell'energia, calato per effetto della crisi economica mondiale dai 5,7 miliardi di euro del primo bimestre del 2008 a 3 miliardi quest'anno.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 22 Aprile 2009
Siti web di Riferimento: Ministero del Commercio Internazionale
Fonte: Ministero del Commercio Internazionale
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Internazionalizzazione
Redazione: Redazione Sistema Puglia
Letto: 90 volte