Cna Puglia: Edilizia, si rischia il tracollo occupazionale

Immagine associata al documento: Cna Puglia: Edilizia, si rischia il tracollo occupazionale In Puglia operano 41.834 imprese nel settore delle costruzioni con quasi 117.000 addetti. Di queste 27.440 sono artigiane. Di esse la CNA ne associa oltre 3.000. Malgrado le avvisaglie di crisi il saldo al 31 dicembre 2008 è stato attivo, con una crescita complessiva delle imprese (nel solo artigianato 3.522 nuove iscritte contro 2.562 cessate). In attesa dei dati di marzo, che ci diranno con maggiore approssimazione quale sia lo stato effettivo del comparto a crisi aperta, restano già oggi da evidenziare gravissimi problemi, partendo anche da una lettura disaggregata dei dati 2008 che potrebbe indicarci come il comparto in effetti non cresca, ma si stia verificando al suo interno una forma di decentramento strisciante dalla grande e media impresa verso le piccole e micro imprese, spingendo però queste ultime a livelli di sussistenza e scaricando su di esse gli effetti perversi della situazione congiunturale nazionale e internazionale.

Secondo la CNA il comparto in realtà rischia il tracollo occupazionale se non si interviene con misure concrete anche sul versante dell'attività ordinaria e dell'edilizia sostenibile.
Abbiamo segnali inequivocabili di un progressivo e sensibile calo dell'occupazione soprattutto per le imprese artigiane e le piccole e medie imprese che subiscono più direttamente la contrazione dei consumi e sono penalizzate rispetto all'accesso al credito.

Malgrado le modifiche recentemente introdotte nel codice degli appalti, con l'estensione della trattativa privata ai lavori sotto la soglia fino a 500.000 euro, ciò non mitiga gli effetti della situazione sfavorevole.
E' necessario allora che si intervenga con il sostegno all'attività ordinaria. Parliamo di recupero e riqualificazione urbana, essenziali per lo sviluppo e la coesione dei sistemi economici locali. E' indispensabile per questi pensare ad opere immediatamente cantierabili, come la manutenzione di manufatti già esistenti ( scuole e strade).

Pur considerando positivo il Piano Casa varato dal Governo che risponde alla necessità di alloggi accessibili alle fasce più deboli della popolazione sia attraverso la realizzazione di nuove case che l'incentivazione al recupero del patrimonio abitativo esistente, va sottolineato come esso debba mirare a rinnovare il tessuto urbano in termini di vivibilità e mobilità, incentivando la realizzazione di interventi di recupero degli insediamenti esistenti secondo i principi dell'edilizia sostenibile, sia in termini di rendimento energetico che sotto un profilo estetico.

In questa direzione va opportunamente sfruttata la notevole mole di azioni messe in campo dalla Regione Puglia, anche per fare fronte alla vaghezza delle politiche nazionali.
Diventa anche ineludibile la regolamentazione dell'accesso al settore dell'edilizia portando a compimento l'iter della proposta di legge che giace in parlamento e che mira a garantire che chi avvii un'attività imprenditoriale in questo settore abbia competenze necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori e degli utenti. Infine l'ultimo decreto correttivo del codice appalti che modifica l'articolo 37, comma 7, prevedendo, per lavori di importo inferiore a 1 milione di euro, il divieto di partecipazione alla stessa gara per il consorzio e per tutte le imprese consorziate ci penalizza perchè impedisce ai consorzi artigiani l'accesso ad una fascia di mercato per loro molto rilevante, non tenendo conto di una sostanziale differenza organizzativa tra le diverse forme di aggregazione consortile.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 25 Febbraio 2009
Fonte: CNA Puglia
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Lavoro e Formazione
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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