Commercio estero: 'Urso, la recessione europea gela l'export'

  I dati di novembre con il crollo dell'export UE erano attesi, ma non per questo meno drammatici. Anche i prossimi mesi saranno molto difficili e probabilmente tutto il 2009 sarà compromesso dalla recessione che colpisce in modo grave tutti i nostri principali partner e clienti europei, Germania, Gran Bretagna, certamente Spagna e Irlanda e in misura minore Francia". E' quanto afferma Adolfo Urso, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero, commentando i dati Istat diffusi oggi.

"Il sistema produttivo italiano è sottoposto a una durissima pressione ma ha tutti i fondamentali per resistere meglio di altri Paesi europei e occidentali, come dimostrano peraltro i primi indicatori economici", ha sottolineato Urso, "Il governo è impegnato ad attutire l'impatto sociale con interventi significativi sui consumi interni, contenuti nel decreto anticrisi e sugli ammortizzatori sociali, in queste ore in discussione con Regioni e forze sociali. La fase successiva dovrà contenere una terapia d'urto per consentire alle imprese di resistere, restare in campo e quindi reagire, coordinata con quella degli altri governi europei, a cominciare proprio dal settore delle auto e dei mezzi di trasporto, che è quello che più subisce l'impatto della crisi".

Il calo dell'export italiano verso i Paesi UE (-16,3%) arriva anche in seguito allo scoppio della bolla immobiliare e finanziaria: Spagna (-27,1%), Regno Unito (-19,5%) e Irlanda (-17,8%). Cedono meno le esportazioni verso la Germania (-10,8%) ed alcuni Paesi dell'Europa Centro-orientale come Romania (-9,7%) e Polonia (-9,3%).
Verso la UE a novembre è diminuito l'export di pressoché tutti i comparti. I cali più significativi hanno riguardato i mezzi di trasporto (-27,3%) e i prodotti chimici (-26,4%). Minori flessioni invece per alimentari (-3,8%), mentre sono risultati in lieve aumento pelli e cuoio (+0,2%) ma nel quadro di una dinamica annuale molto debole.

"Nel complesso le esportazioni italiane verso il mondo nei primi 11 mesi del 2008 sono cresciute del 2,6% - prosegue Urso - rallentando da ottobre in poi. La buona performance del settore manifatturiero nei primi nove mesi dell'anno ha comunque già consentito, nel periodo gennaio-novembre 2008, al surplus commerciale manifatturiero italiano di battere ogni record storico, avendo raggiunto la cifra di 56,4 miliardi di euro, che saliranno probabilmente 58-61 miliardi a fine anno, quando si aggiungeranno i dati di dicembre. Ciò dimostra che il "made in Italy" sta oggi subendo la crisi degli altri, dopo l'esplosione della recessione mondiale, e non un proprio difetto di competitività".

Nei primi 11 mesi del 2008 la bilancia per i minerali energetici ha continuato a pesare notevolmente sui conti complessivi, avendo raggiunto un deficit di 59,3 miliardi (contro i 45,4 dello stesso periodo del 2007). Ciò nonostante il deficit complessivo, gravato anche dall'import di materie prime, è rimasto contenuto in 11 miliardi di euro, proprio grazie alla forte alla forte compensazione del surplus manifatturiero.

Grazie a questo contributo il deficit della bilancia commerciale italiana rimane uno dei più bassi nell'UE, come dimostrano anche i dati diffusi dall'Eurostat il 16 gennaio scorso. Tali dati indicano che nel periodo gennaio-ottobre 2008 il deficit della bilancia commerciale italiana si era attestato a -9,9 miliardi di euro, cifra 5 volte inferiore al deficit della Francia (-57,2 miliardi), quasi 8 volte inferiore al deficit spagnolo (-78,7 miliardi) e 10 volte più bassa dello sbilancio commerciale della Gran Bretagna (-101,4%).       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 22 Gennaio 2009
Fonte: Ministero del Commercio Internazionale
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Internazionalizzazione
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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