Un patto tra gli artigiani della CNA e i professionisti non regolamentati. Fisioterapisti, tributaristi, ma anche informatici, in una parola quell'esercito di circa 3,5 milioni di lavoratori non iscritti a un ordine professionale regolamentato, d'ora in poi, grazie all'alleanza con la CNA, potranno contare su una rappresentanza più forte. Sancita, appunto, da un patto di affiliazione sottoscritto ufficialmente ieri in occasione di una conferenza stampa a Roma.

Una partnership che consentirà ad Assoprofessioni di sedere ai tavoli di concertazione (dai quali è esclusa come tutte le altre categorie professionali) come parte sociale e alla CNA di fare un ulteriore passo in avanti e non essere solo l'organo di rappresentanza dell'artigianato e delle piccole e medie imprese ma un istituto di tutela anche delle professioni. Di quelle nuove che per la CNA si sono sviluppate lontano dagli antichi steccati corporativi degli ordini professionali e il cui confronto è ora con il mercato, con l'ottica imprenditoriale che caratterizza già l'esercizio delle professioni in gran parte d'Europa.

Attraverso il patto di affiliazione la CNA mira a rinnovare profondamente la propria presenza e anche a organizzare il proprio modello di rappresentanza in simbiosi con Assoprofessioni, che con i suoi 20 mila iscritti risulta essere una delle principali centrali di coordinamento del mondo dei professionisti non regolamentati. Si costituirà, in questo modo, un grande polo che rappresenta da subito 50 mila associati attivi in molti campi e neri solo.

Perché l'obiettivo è anche quello di affiliare, fin dalle prossime settimane, altre associazioni professionali per crescere ancora. «Mano a mano che è cresciuta anche nel nostro paese l'economia dei servizi», ha dichiarato il presidente di CNA Ivan Malavasi, «abbiamo visto crescere in CNA una domanda di rappresentanza inedita, sempre più legata a imprese che si fondano sul presupposto di competenze professionali ben individuate e particolari».
E il presidente della CNA ha poi fatto sapere di aver già pronta un'agenda densa d'impegni che avrà tra le sue priorità quella di portare avanti l'iter del disegno di legge di riforma presentato lo scorso luglio che punta a regolamentare il mondo dei nuovi professionisti. In questo senso sarà promosso un confronto tra i parlamentari che hanno presentato disegni di legge d riforma. Questa, ha precisato ancora Malavasi, «deve essere la legislatura della riforma, non ci basta la registrazione delle associazioni, ottenuta sul finire della passata legislatura. Non si può entrare in Europa dalla porta di servizio e far proliferare la giungla del mercato delle nuove professioni».

Della stessa opinione il presidente di Assoprofessioni Giorgio Berloffa che considera questa partnership un grande aiuto per tutti quei professionisti che svolgono attività non regolamentate. Ma è soprattutto il tema della rappresentatività a stare particolarmente a cuore a Berloffa, «perché i professionisti non regolamentati sono l'unico settore che non viene mai convocato ai tavoli con il governo e questa affiliazione con la CNA ci aiuterà ad avere rappresentanza anche nelle sedi parlamentari». È fondamentale per Berloffa «poter manifestare le nostre istanze nelle sedi opportune. Stiamo diventando una società basata sui servizi e allora bisogna che questi professionisti siano riconosciuti e certificati per tutelare il cittadino consumatore». E uno strumento in più in aiuto delle associazioni viene anche dal ministero della giustizia. L'ufficio tecnico di via Arenula sta infatti mettendo a punto le linee guida per stabilire in maniera chiara quali requisiti (secondo il dm del 28 aprile 2008) le associazioni dovranno possedere per entrare a fare parte dell'elenco per concorrere alla definizione delle piattaforme comuni in materia di qualifiche professionali.       -