Commercio estero, Urso: "un 2008 da record per manufatturiero: + 60 miliardi"

  "Continua la crescita delle nostre esportazioni verso i Paesi Ue a luglio (+3,4%) e ciò consente al Made in Italy di consolidare un incremento del suo export complessivo verso il mondo del 7,1%. In questi tempi difficili con il rallentamento del ciclo economico mondiale innescato dalla crisi americana dei mutui "subprime", si tratta di un segnale positivo della competitività dell'economia italiana". È quanto afferma Adolfo Urso, sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero commentando i dati Istat diffusi oggi. "A questo punto, pur ipotizzando che i restanti 5 mesi dell'anno non siano altrettanto positivi a causa del peggioramento dello scenario mondiale e che la crescita del surplus manifatturiero italiano quindi possa frenare, l'Italia riuscirebbe comunque nel 2008 a battere il suo record storico quanto ad attivo manifatturiero con l'estero, superando quota 60 miliardi di euro". "E' il segnale che l'industria italiana c'è, è viva ed è una squadra che vince soprattutto all'estero, dove siamo secondi solo alla Germania".

E' proprio grazie alla eccezionale performance del suo sistema industriale manifatturiero che l'Italia ha potuto "ammortizzare" nel 2008 il costo della pesante impennata del prezzo del petrolio e del deficit energetico. Cosa che non è riuscita ad altri importanti Paesi UE. Infatti, come risulta dagli ultimi dati Eurostat relativi al periodo gennaio-giugno 2008, rispetto allo stesso periodo del 2007 il deficit commerciale complessivo con l'estero dell'Italia è migliorato leggermente, mentre quello della Francia è peggiorato di 12,3 miliardi e quello della Spagna di 5,2 miliardi. Solo la Germania, tra i grandi Paesi dell'Euroarea, ha fatto meglio dell'Italia.

Analizzando nello specifico i dati a luglio sono cresciute ancora le esportazioni italiane verso il nostro principale mercato, la Germania (+3,9%), ed è continuato il boom dell'export verso i Paesi di nuova adesione dell'Europa Centro Orientale, con tassi di aumento a due cifre verso molti di essi (Slovenia, Bulgaria, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia). Ciò ha più che compensato il calo delle nostre vendite verso Paesi come il Regno Unito, l'Irlanda e la Spagna particolarmente colpiti dalla crisi immobiliare e dal rallentamento economico.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 25 Settembre 2008
Fonte: Ministero del Commercio Internazionale
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Internazionalizzazione
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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