In Puglia le donne che lavorano sono solo il 29,3 %. Il dato è emerso nel corso del forum dei comitati per le Pari oppor-tunità. Ma non solo. Su 82mila industrie presenti sul territorio, solo il 5 % di esse è guidata da una donna. E di questa percentuale, la maggior parte si sente discriminata sul lavoro oppure rinuncia ad avere figli per motivi di lavoro.
"Il dato è allarmante - ha spiegato Serenella Molendini, consigliera di parità supplente della Regione Puglia - e ci confina alle ultime posizioni rispetto alle altre regioni. Secondo una ricerca, infatti, le città con gli indici più bassi di pari opportunità sono Foggia, Bari e Taranto. Le città dell'Emilia Romagna e della Toscana, invece, sono ai primi posti". L'Italia è anche la quartultima città europea per il rapporto tra seggi e donne elette in politica, nonostante dal 1977 si sia schierata in favore dei diritti femminili. "Siamo in una condizione paradossale - ha detto Giovanna Indiretto, coordinatrice Isfol - perché siamo un Paese che dal punto di vista di norme, consulte, commissioni e leggi è molto avanti rispetto ad altri. Ma poi, a conti fatti, gli organismi non hanno trovato legittimazione nei fatti". Le pugliesi disoccupate in Puglia sono il 17,9 %. "Il punto critico nel mercato del lavoro pugliese - ha spiegato l'assessore regionale al lavoro, Marco Barbieri - sta nell'inaccettabile e inadeguato stato di occupazione femminile. Avevo anche pensato di riservare una serie di incentivazioni al lavoro solo alle donne, ma mi sembrava fosse un ap-proccio sbagliato, perché così si creava un divario maggiore". La Regione Puglia s'impegna comunque in favore delle donne e si batte per le pari opportunità da anni. L'ultimo progetto finanziato dall'assessorato è la creazione dei nidi aziendali. Grazie a questa novità, le donne potranno avere la possibilità di lasciare il proprio figlio nello stesso luogo in cui lavorano. "Lavoriamo con l'obiettivo di valorizzare la differenza di sesso, - ha concluso Elena Gentile, assessore regionale alla Solidarietà - senza dimenticare la voglia di investire sulle intelligenze e sulle risorse pugliesi che possono essere la vera leva per lo sviluppo". - |