Istat: +247mila occupati nel terzo trimestre

Immagine associata al documento: Istat: +247mila occupati nel terzo trimestre Prosegue il "lento miglioramento" dell'occupazione anche nel terzo trimestre dell'anno: tra luglio e settembre, infatti, anche se il ritmo mensile sembra segnare un po' il passo, l'occupazione sale di 247 mila unità nel confronto con il trimestre dell'anno precedente. Si attenua anche per il secondo trimestre consecutivo il gap tra Nord e Sud: oltre il 50% della crescita degli occupati, circa 136mila, è concentrato nel Mezzogiorno mentre i dati di flusso certificano come "i giovani continuino a rappresentare più della metà dei nuovi ingressi" a cui si somma il calo degli scoraggiati e quello, "significativo", della disoccupazione passata, trimestre su trimestre, dal 12,3% all'11,7% e in diminuzione ulteriormente all'11,5% nel mese di ottobre. E' questa la fotografia Istat del mercato del lavoro nel terzo trimestre dell'anno.
E l'occupazione aumenta, tra luglio e settembre, essenzialmente nei comparti dei servizi privati più legati alla dinamica della domanda interna. A 'tirare' l'aumento "esclusivamente i lavoratori dipendenti a termine", le regioni del Centro e del Mezzogiorno, e soprattutto i giovani 15-34enni. I dati congiunturali, infatti, che certificano una crescita complessiva di 42mila occupati, lo 0,2% in più rispetto al trimestre precedente, certificano un aumento del 4,5% (107mila unità) dei lavoratori a termine ed un calo dello 0,4% di quelli a tempo indeterminato. Aumentati in "misura significativa", dice ancora l'Istat, anche i lavoratori in somministrazione cresciuti in un trimestre del 3% e del 19,2% su base annua.
Quanto ai giovani torna a crescere la presenza, nel mondo del lavoro, della fascia 15-34 anni: sono l'1,1% in più pari a 56 mila unità che porta il tasso di occupazione dal 39,5 al 40,2%. Continua invece a calare la presenza dei 45-49enni mentre prosegue la crescita "più marcata" degli over 50 essenzialmente tra le file dei lavoratori a tempo indeterminato anche se, annota l'Istat, ciò avviene per effetto "delle minori uscite dal mercato del lavoro per pensionamento" a seguito della riforma Fornero.
Prosegue invece il calo del tasso di disoccupazione che , dice ancora l'Istat, scende "in misura significativa", passando dal 12,3% all'11,7% rispetto al trimestre precedente e diminuendo ulteriormente all'11,5% nel mese di ottobre. Un elevato titolo di studio si conferma comunque un vantaggio nel mercato del lavoro: il tasso di occupazione cresce di più fra i laureati, attestandosi al 75,7% (+0,8 punti sul terzo trimestre 2014) rispetto al 63,2% di quello dei diplomati e al 43,5% del tasso riferito a chi ha al più la licenza media (+0,7 e +0,5 punti, rispettivamente). La riduzione del tasso di disoccupazione è invece diffusa rispetto ai diversi livelli di istruzione, mentre il tasso di inattività cresce solo tra quanti possiedono fino alla licenza media.
L'ambito familiare resta comunque l'agenzia di "collocamento" preferita da chi cerca lavoro che sembra lasciare ai blocchi ogni Jobs Act o avvio di politiche attive perseguiti dal governo. Rivolgersi alla 'rete' di parenti, amici e conoscenti, certifica l'Istat, continua ad essere l'azione più diffusa e soprattutto in crescita, da parte di chi cerca una occupazione: compiuta dall'89,2% degli aspiranti lavoratori in aumento del +1,8 punti percentuali rispetto al terzo trimestre 2014. Seguono l'invio di curriculum (73,1%, +0,2 punti) e internet (59,1%, +1,9 punti), azioni più frequenti tra i giovani e i laureati.

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Data Pubblicazione sul portale: 11 Dicembre 2015
Fonte: Adnkronos.com
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Politiche e Mercato del Lavoro, Rassegna Stampa, Politiche per lo Sviluppo
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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