Tornano mestieri scomparsi come il canestraio e il carbonaro ma soprattutto se ne inventano letteralmente di nuovi come il tutor dell'orto o l'agristilista.
La terra tanto violata continua ad essere nonostante tutto fonte di sostentamento e di lavoro e l'attrazione per lei, in un contesto che può essere durissimo, è enorme. La crisi economica che ha spinto ad esplorare nuove strade alla ricerca di lavoro giustifica solo in parte il boom dei mestieri in agricoltura, +48% in tre anni, secondo i dati Coldiretti, perchè c'è piuttosto, dopo decenni di spopolamento delle campagne e industrializzazione urbana, una rinnovata consapevolezza del valore della terra, di quello che rappresenta in termini di stile di vita e di riappropriazione dei ritmi della natura. E' insomma una scelta consapevole più che una costrizione per i tempi di crisi, una scelta che in tanti casi significa accettare di guadagnare meno, il 'giusto', ma in un contesto ricco di soddisfazioni e che mette in contatto con l'essenza stessa della vita. I rischi in questi nuovi mestieri sono alti ma in tanti hanno scelto questo percorso.[...] Continua a leggere l'articolo sul web - |