Bankitalia: aggiornamento a novembre dell'economia regionale

Immagine associata al documento: Bankitalia: aggiornamento a novembre dell'economia regionale La Banca d'Italia ha fornito l'aggiornamento congiunturale sull'andamento delle economie di ogni Regione nei primi sei mesi dell'anno o fino a novembre 2014. Si tratta quindi anche di un quadro d'insieme della nostra economia nazionale, che ristagna ma vede anche dei segnali di ripresa sul territorio.
Ad esempio nel Lazio in questa parte del 2014 sono proseguite le tendenze recessive dell'economia. Le indagini condotte in settembre-ottobre dalla Banca d'Italia evidenziano segnali di stabilizzazione soltanto in alcuni comparti dei servizi; "gran parte delle imprese - scrive Bankitalia - sembra aver posposto le attese di ripresa, evidenziatesi in primavera-estate.

In Sardegna si è registrato un ulteriore calo dell'attività economica. Le aspettative di un miglioramento "ciclico formulate all'inizio dell'anno non hanno successivamente trovato conferma nell'evoluzione degli indicatori macroeconomici".
In Veneto la debolezza della domanda interna e il rallentamento del commercio mondiale "hanno condizionato il percorso di crescita dell'economia" che tra la fine del 2013 e i primi mesi dell'anno in corso aveva mostrato segnali di ripresa.
Nell'Umbria nei primi nove mesi del 2014 è proseguita la flessione dell'attività economica in regione. Alla persistente debolezza della domanda interna si è accompagnata una crescita delle vendite all'estero meno sostenuta rispetto al 2013.

In Sicilia è proseguita la fase ciclica negativa dell'economia siciliana. I segnali di miglioramento non hanno trovato conferma. In Abruzzo l'attività economica resta debole, pur in presenza di segnali positivi nell'industria manifatturiera.
In Abruzzo la produzione industriale è aumentata nelle imprese di maggiori dimensioni; i livelli produttivi sono invece ulteriormente diminuiti in quelle con meno di 50 addetti. Tra i diversi comparti, l'attività è cresciuta soprattutto nei mezzi di trasporto e nell'industria chimico-farmaceutica ed elettromeccanica.

Anche in Puglia sono emersi segnali di un'attenuazione della fase recessiva. L'attività industriale è tuttavia rimasta debole: secondo le indicazioni del sondaggio condotto dalla Banca d'Italia il fatturato si sarebbe ulteriormente ridotto, risentendo principalmente del calo della domanda interna.
La congiuntura ligure è rimasta debole. Le vendite complessive delle imprese industriali hanno ristagnato: il positivo contributo apportato dalla componente estera della domanda si è accompagnato alla perdurante diminuzione di quella interna.
L'economia marchigiana ha continuato a ristagnare. I segnali di ripresa che si erano manifestati sul finire del 2013 sono stati in larga misura disattesi. Nei primi nove mesi dell'anno l'attività industriale è risultata stazionaria.
In Friuli Venezia Giulia la domanda estera rivolta all'industria regionale ha mostrato una lieve ripresa. "La perdurante debolezza della domanda interna si è riflessa, invece, sulla componente domestica delle vendite delle imprese industriali, sulle vendite delle imprese commerciali al dettaglio e sulle presenze turistiche italiane".

In Basilicata l'economia è ancora debole. Il fatturato delle imprese industriali ha mostrato una sostanziale tenuta e la debolezza della domanda ha indotto circa un terzo delle stesse a investire meno rispetto ai livelli, già modesti, programmati a fine 2013. In tale contesto, per il semestre terminante a marzo del 2015, le imprese hanno segnalato una crescita degli ordini, concentrata nel comparto dell'auto.
Per la Calabria è proseguita la fase negativa dell'economia regionale, caratterizzata dalla debolezza della domanda e dalla limitata propensione a investire delle imprese.
In Lombardia i segnali di recupero nell'andamento ciclico emersi nel corso del 2013 “sono andati via via scemando. La domanda estera, che aveva costituito il principale sostegno all'attività delle imprese, si è ridimensionata nel corso dell'anno, mentre quella interna è rimasta ferma. La produzione nel settore industriale è aumentata, seppure a ritmi moderati.
Le esportazioni di beni in valore sono risultate pressoché invariate, diminuendo sui mercati esterni alla UE. Secondo le informazioni provenienti dalle indagini della Banca d'Italia, le imprese prefigurano un recupero di ordinativi e produzione nei prossimi mesi, seppure con un'elevata dispersione delle risposte”.

In Toscana nel primo semestre dell'anno il livello di attività economica in regione è rimasto contenuto, parzialmente sostenuto dalla domanda estera. Le aspettative appaiono improntate alla stabilità, in un contesto di elevata incertezza. Nella prima metà dell'anno è proseguita la fase di debolezza dell'economia valdostana. L'attività industriale ha continuato a riflettere la stagnazione della domanda interna, a fronte di una lieve ripresa delle esportazioni. La congiuntura delle costruzioni è rimasta negativa sia nella componente pubblica sia in quella privata.
Nel corso del 2014 l'attività economica delle province di Trento e di Bolzano ha stentato a confermare i segnali di ripresa emersi all'inizio dell'anno. L'espansione registrata dall'industria manifatturiera nel primo semestre si è progressivamente indebolita nei mesi estivi; gli investimenti si sono ulteriormente contratti.

Nel primo semestre l'attività economica della regione Emilia Romagna ha mostrato diffusi segnali di debolezza. Nell'industria manifatturiera gli ordini sono lievemente diminuiti, sebbene a un tasso inferiore rispetto al semestre precedente. Il calo si è concentrato soprattutto nel settore dei prodotti in legno e nel tessile a fronte della stagnazione del comparto alimentare e di una modesta espansione nell'industria meccanica. La domanda interna è rimasta debole, quella estera ha continuato a sostenere l'industria regionale.
In Piemonte Nel primo semestre dell'anno è proseguito il lieve miglioramento della congiuntura economica che si era avviato nella seconda parte del 2013, grazie soprattutto alla domanda estera. Le esportazioni sono ulteriormente aumentate, facendo registrare ritmi di crescita superiori alla media nazionale. La produzione industriale e il grado di utilizzo degli impianti sono tornati a salire.

Nei primi nove mesi del 2014 l'attività economica in Campania è rimasta pressoché stazionaria. La quota di imprese che rileva un aumento del fatturato è pari a quella che ne segnala una diminuzione. Resta elevata l'eterogeneità tra settori e tipologie di imprese, con andamenti ancora marcatamente negativi fra le aziende di minore dimensione e per quelle operanti nei settori dell'edilizia e del commercio.

Consulta L'economia della Puglia - Aggiornamento novembre 2014     - [Scarica  .pdf  - 882 Kb][Apri   .pdf ]       
 
Data Pubblicazione sul portale: 04 Dicembre 2014
Fonte: Regioni.it - Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Aree Tematiche: Politiche per lo Sviluppo, Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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