Sud: ricerca e istruzione nuovi motori dello sviluppo

  "Ventitré miliardi per l'istruzione, per la valorizzazione delle risorse umane e soprattutto per favorire la ricerca di università e imprese: il Quadro strategico nazionale 2007-2013 punta molto sulla conoscenza e sull'innovazione, perché questi saranno i veri motori dello sviluppo". Lo ha detto il capo dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione del ministero dello Sviluppo economico, Carlo Sappino, intervenendo al convegno "Università e ricerca nelle politiche di coesione 2007-2013", organizzato dallo stesso MSE e dalla Conferenza dei rettori delle università italiane, che si è svolto ieri mattina nell'ateneo di Palermo.

"Sulla ricerca e l'innovazione - ha aggiunto Sappino - i programmi operativi italiani già approvati dalla Commissione europea hanno fatto scelte visibili e impegnative. Siamo al secondo posto, tra i 27 Stati membri della Ue, per volume di risorse destinate alla ricerca e all'innovazione. Si tratta di circa 9,5 miliardi di fondi europei che costituiscono l'11 per cento degli 85 miliardi investiti in tutta l'Ue. Nel Mezzogiorno l'impegno italiano è ancora più forte e copre il 34 per cento delle risorse comunitarie: molto più di quanto faranno, ad esempio, Francia e Germania".

"Ora - ha concluso Sappino su questo punto - bisogna lavorare per elevare la qualità degli interventi che saranno finanziati. Anche per la ricerca, così come per tutta la politica di sostegno allo sviluppo, occorre un forte orientamento su progetti strategici, facendo leva sulle università ed i centri di ricerca, evitando così di disperdere le risorse su di una miriade di interventi che per dimensione e bassa qualità non potranno innescare alcun processo di sviluppo".

Parlando più in generale dei sostegni comunitari, il responsabile del Dps ha osservato: "Di recente i fondi strutturali, e l'utilizzo che se ne fa, sono saliti sul banco degli imputati, e se queste polemiche servono ad aprire una discussione per aumentare l'efficacia di queste politiche, come chiede il ministro Bersani, va bene; ma se la critica diventa distruttiva non serve a nessuno. L'Italia non può fare a meno dei fondi strutturali, anche se bisogna spostare l'attenzione, come fa il nuovo Quadro strategico per superare le criticità emerse con la vecchia programmazione, dalla rendicontazione delle spese, sulla quale tutto sommato non ci sono eccessivi problemi, al conseguimento effettivo dei risultati".       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 26 Febbraio 2008
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Ricerca e Innovazione Tecnologica
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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