Aiuti "de minimis": contributo Regioni per attuazione Regolamento Europeo

Immagine associata al documento: Aiuti "de minimis": contributo Regioni per attuazione Regolamento Europeo La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, nella riunione del 12 giugno, ha approvato un documento relativo all'attuazione del regolamento 1407/2013/UE della Commissione relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione Europea agli aiuti de minimis.
Il testo, è stato inviato al Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio, al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Sandro Gozi, e al Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Maria Carmela Lanzetta.

Si riporta di seguito il Testo

Contributo delle Regioni e delle Province autonome all'attuazione del regolamento 1407/2013/UE della Commissione relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'unione europea agli aiuti de minimis.
Nell'ambito dell'ampio processo d i modernizzazione della normativa in materia di aiuti di Stato, il 18 dicembre 2013, la Commissione europea ha adottato il nuovo Regolamento de minimis. Il nuovo Regolamento testimonia l'integrazione di alcune importanti istanze che le Regioni e Province autonome avevano rappresentato partecipando alla consultazione pubblica lanciata della Commissione europea e dandone segnalazione al Dipartimento per le Politiche europee.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome si rallegra, pertanto, che il nuovo regolamento possa trovare applicazione anche nei confronti delle imprese in difficoltà, stante il perdurare del lo stato di crisi d i molte aziende alle quali sarebbe stato inevitabilmente precluso uno strumento di immediata liquidità quale è il contributo a titolo di de minimis.
Ciononostante, esprime forti dubbi sul fatto che l'introduzione della nuova categoria di "impresa unica" possa ritenersi coerente alla politica di semplificazione amministrativa che ha animato il processo di modernizzazione della Commissione europea. Al contrario, la verifica del rispetto del massimale d i 200.000 euro in tre esercizi fiscali, estesa a tutte le imprese collegate all' impresa richiedente, rischia di depotenziare considerevolmente lo strumento de minimis in un momento di crescente fabbisogno di liquidità delle imprese italiane, tanto più essendo rimasta invariata la soglia di 200.000 euro rispetto al passato.
La Conferenza esprime forte preoccupazione per la carenza degli strumenti che il quadro normativo nazionale vigente mette a disposizione di tutte le amministrazioni concedenti al fine di garantire il controllo del massimale de minimis, con particolare riferimento alla c.d. "impresa unica".
In sede di Accordo di Partenariato per la programmazione 2014-2020, in particolare, il Ministero dello Sviluppo economico ha confermato infatti l'obbligatorietà per tutte le amministrazioni pubbliche concedenti, anche ai sensi dell'articolo 52 del la legge 234 del 2012, di implementare la Banca Dati degli Incentivi Pubblici, da esso istituita e gestita, annunciando al tempo stesso un ambizioso progetto di aggiornamento della stessa perché riconosciuta inadeguata al la verifica del rispetto del massi ma le de minimis nel mutato quadro regolamentare europeo. Tale inadeguatezza è peraltro emersa in sede di riunione bilaterale tra l'Italia e la Commissione europea, svoltasi a Roma il 12 maggio scorso, nel corso della quale il Ministero dello Sviluppo economico ha confermato la parzialità della banca dati esistente e la sua inadeguatezza al controllo efficace del rispetto del massimale con riferimento alla c.d. "impresa unica".
Tale situazione, che coincide con l 'assenza d i un "registro centrale degli aiuti de minimis contenente informazioni complete su tutti gli aiuti de minimis concessi da tutte le autorità dello Stato membro", comporta, ai sensi del Regolamento 1407/2013/UE, l'obbligo di tutte le amministrazioni concedenti di ricorrere allo strumento della dichiarazione sostitutiva d i atto di notorietà ai sensi dell'art. 47 del D.P.R. 445 del 2000, con conseguente aggravio procedurale che si riversa sulle imprese beneficiarie, oltre che sugli uffici.

Ciò premesso, e alla luce del contestuale permanere dell'obbligo di alimentare la suddetta banca dati esistente, la Conferenza:
l) chiede al Governo se intende mantenere tale obbligo, in considerazione del fatto che esso implica che gl i uffici delle amministrazioni concedenti siano tenuti ad inserire a sistema una notevole quantità di dati che sono non solo insufficienti ai fini dell'efficacia del controllo richiesto dal nuovo Regolamento europeo, ma anche in larga parte non necessari a tal fine, comportando un inutile aggravio dell'azione ammnistrativa che rimane priva di efficacia;
2) rispetto all'ambizioso progetto di reingegnerizzazione della BDA, che il Ministero competente intende rendere registro nazionale di tutti gl i aiuti d i Stato, chiede al Governo che venga data la priorità all'aggiornamento della BDA esistente per renderla registro centrale nazionale de minimis, alternativo allo strumento delle dichiarazioni sostitutive di atto d i notorietà delle imprese;
3) nelle more dell'implementazione del registro centrale nazionale de minimis quale strumento funzionante e efficace, chiede al Governo d i condividere con tutte le amministrazioni concedenti su l territorio nazionale una matrice comune e uniforme delle informazioni minime necessarie da raccogliere in via telematica, attraverso il portale del la BDA esistente, che potranno essere successivamente caricate nel sistema non appena questo sarà operativo e auspicabilmente dialogante con l'esistente SIAN nel settore primario;
4) chiede al Governo di chiarire se il nuovo sistema descritto sostituirà le banche dati già esistenti o se provvederà ad istituire un protocollo di dialogo dei sistemi esistenti. In quest'ultimo caso, le Regioni chiedono di avviare con urgenza un tavolo tecnico degli operatori e amministratori informatici dei sistemi esistenti, al fine di condividere metodi e razionalizzare la spesa pubblica ottimizzando i singoli sforzi di adattamento delle banche dati esistenti alle nuove regole in materia di aiuti di Stato ed evitandone inutili duplicazioni;
5) propone al Governo un modello di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, corredato delle istruzioni per la compilazione rivolte alle imprese e alle amministrazioni. Il modello intende mettere a disposizione di tutte le amministrazioni concedenti uno strumento operativo che possa garantire l'interpretazione e l'attuazione uniforme delle nuove regole europee in materia di aiuti de minimis, con l'auspicio che le amministrazioni centrali competenti, anche nell'ambito del coordinamento nazionale in materia di aiuti di Stato, possano condividerlo e, ferme restando le rispettive competenze, possano promuoverne l 'utilizzo uniforme su tutto il territorio nazionale, nel 'ottica della semplificazione e trasparenza dell'azione amministrativa.     -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 27 Giugno 2014
Fonte: Regioni.it - Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Aree Tematiche: Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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