Meno banche più fondi comuni, ecco la nuova mappa degli aiuti

Immagine associata al documento: Meno banche più fondi comuni, ecco la nuova mappa degli aiuti La Puglia apre la caccia ai fondi comuni di investimento o istituzionali, nella maggior parte dei casi previdenziali. Sarà questa, a quanto pare, la nuova frontiera della lotta alla «strozzatura creditizia», come la chiama il governatore Nichi Vendola. Perché, spiegano i manager di Pugliasviluppo, la spa di lungomare Nazario Sauro mobilitata per solleticare sogni e alimentare opportunità di una classe imprenditoriale che annaspa nei gorghi della crisi economica, le banche devono far fronte a un bel po' di grattacapi e come stanno le cose l' unica strada da battere punta a fare entrare capitale privato nei progetti delle aziende. Quelle che magari hanno buone idee, ma non i quattrini perché possano vedere la luce.
I primi contatti con gli istituti di intermediazione finanziaria che hanno l'obiettivo di far fruttare il denaro raccolto dai risparmiatori, già sarebbero andati in scena a Milano. Schierato in prima linea lungo questa trincea è il direttore generale di Pugliasviluppo, Antonio De Vito. Sulla base delle indicazioni messe a punto dall'assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone, perfino prima di questa estate potrebbero materializzarsi accordi rivoluzionari per il tacco d'Italia.
Nel frattempo Vendola e la Capone sponsorizzano il secondo avviso pubblico attraverso cui dare una mano d'aiuto a piccoli e medi imprenditori che diversamente avrebbero non poche difficoltà a crescere. Col primo bando, avevano coinvolto la corazzata Unicredit. Adesso fanno scendere in campo Mps nonché le Popolari di Bari e di Puglia e Basilicata. «Vogliamo partecipare alla frammentazione del rischio» taglia corto il presidente della giunta «da un lato facendoci carico dell'affanno delle imprese e dall'altro delle ragioni del sistema del credito».
Da cinque anni a questa parte, vale 190 milioni di euro la manovra dell'esecutivo di centrosinistra orchestrata perché i banchieri possano allargare i cordoni della borsa: ai quasi 20 milioni destinati con i tempi che corrono a garantire le operazioni di Unicredit, Popolari e Mps, si aggiungono 140 milioni al Confidi e 30 milioni finiti nel Fondo per il microcredito. Qualunque cosa, fa notare la Capone, «per permettere di rimpolpare il numero degli assunti». Soprattutto quelli ingaggiati in nome e per conto dell'innovazione: «Insieme con ricerca e internazionalizzazione, sono i tre pilastri della nostra politica industriale» racconta, orgogliosa, la titolare dello Sviluppo economico.
Una politica che, sempre in questi ultimi cinque anni, riesce a innescare investimenti per 2 miliardi 515 milioni grazie a agevolazioni pari a circa 1 miliardo di euro. Sono più di 3mila — 3mila 215, esattamente — i capitani d'industria che dal 2009 beneficiano di questi aiuti.
Dagli archivi di Pugliasviluppo — vero e proprio esorcista in salsa pugliese della recessione (o, almeno, ci provano) — salta fuori l'elenco delle occasioni che il governo Vendola non voleva sprecare: quarantasette contratti di programma (1 miliardo 200 milioni, di cui il 30 per cento sono soldi pubblici); quarantacinque iniziative di cui sono protagoniste le medie imprese, che mettono in moto 260 milioni (contributo regionale, 35 per cento); cinquanta imprese piccole (140 milioni e il 40 per cento di incentivi); infine, il salvagente lanciato alle ditte minuscole —se ne contano 3mila e 73 — , che sì rimboccano le maniche e danno vita a piani per 510 milioni oltre a ottenere il 20 per cento di sostegni.
Il bicchiere resta comunque mezzo vuoto perché gli impieghi, tutt'altro che spiccioli, non consentono di tirare un respiro di sollievo. Ancorché c'è da domandarsi a quanti gradi sarebbe salita la febbre se non ci fossero state nemmeno gocce di speranza a inumidire il deserto della disperazione, fatto di chiusure, cassa integrazione in deroga, licenziamenti, ma anche il boom di comparti come l'aerospazio, l'agroalimentare, la meccatronica. Sono le due facce della stessa medaglia, per metà lucente e per metà arrugginita.

Da “La Repubblica Bari” dell’1 aprile 2014 (pag. XI)

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Data Pubblicazione sul portale: 01 Aprile 2014
Fonte: La Repubblica Bari
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Rassegna Stampa, Politiche per lo Sviluppo
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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