Vendola si dà all'«ingegneria finanziaria»

Immagine associata al documento: Vendola si dà all'«ingegneria finanziaria» Dalla Regione 175 milioni a disposizione delle imprese

La Regione torna in campo contro il credit crunch. Per contrastare la stretta creditizia ha condotto a termine un'operazione di ingegneria finanziaria che consentirà di mettere 175 milioni a disposizione delle imprese, a fronte della garanzia prestata da fondi pubblici pari a 12,5 milioni. Si tratta della seconda edizione di «Thanched cover». Ossia «copertura in segmenti», giacché la garanzia contro iI rischio è di tipi diversi. Se si somma la disponibilità della prima edizione (40 milioni e 3,2 di garanzia) si arriva alla cifra di 215 milioni a favore delle aziende alle prese con la chiusura dei rubinetti bancari. L'iniziativa, sostenuta da fondi europei, è stata presentata da Nichi Vendola, l'assessora Loredana Capone, il direttore di Puglia Sviluppo Antonio De Vito. Con loro i rappresentanti degli istituti di credito che, al termine della gara, si sono aggiudicati i 12,5 milioni della «garanzia»: Gianluca Jacobini (Popolare di Bari), Gabriele Gori (Montepaschi), Davide Melega (Popolare di Puglia e Basilicata). Luca Celi rappresentava il Cofidi Puglia.
Il meccanismo è stato concepito a favore delle aziende che innovano. «Non solo quelle a contenuto tecnologico — dice Capone — ma tutte: fosse anche quella dell'idraulico che utilizza nuovi sistemi per diminuire la dispersione di acqua potabile». La Pop Bari, con 6 milioni di garanzia, erogherà finanziamenti fino a 75 milioni; Pop Puglia e Basilicata, con 3 milioni, svilupperà credito per 37,5 milioni; Mps con una dotazione di 3,5 garantirà prestiti fino a 62,5 milioni. I finanziamenti riguarderanno l'innovazione: per investimenti iniziali (per esempio acquisto macchine), capitalizzazione aziendale, attivo circolante (per esempio anticipazione fatture), consolidamento di passività a breve. Ogni impresa potrà chiedere importi tra 50mila e 700mila euro.
Il meccanismo finanziario è complesso (nella messa a punto, non per chi si rivolge allo sportello). L'intero portafoglio deve essere sottoposto a rating «Standard & Poor's»: deve essere compreso nella fascia tra A e BB. La mano pubblica (Regione tramite Puglia Sviluppo) si accolla il rischio nella parte più rischiosa: un 10% del portafoglio, definito Junior, che corrisponde al credito verso le aziende più deboli perché più giovani o più innovative; il restante 90%, definito Senior, è a carico delle banche. Stiamo parlando di Pop Bari e Pop Puglia e Basilicata. Nel terzo caso, quello di Mps, lo spezzettamento del rischio è superiore: 7% a Regione, 6% a Cofidi, 87% all'istituto di credito. In definitiva: le banche fanno più credito perché hanno meno rischi; le aziende ottengono l'accesso a finanziamenti altrimenti impossibili e a costi più bassi perché si riducono gli interessi. «Da un lato ci facciamo carico dell'affanno delle imprese — commenta Vendola— dall'altro ascoltiamo le ragioni di un articolato sistema del credito, che deve rispondere a leggi e vincoli». Le banche si sono impegnate a costruire un portafoglio finanziamenti entro 18 mesi. La Puglia è la seconda, dopo il Veneto, ad avviare simili strumenti Ma è prima per sviluppo portafogli: 215 milioni contro i 128 nel Veneto.

Da "Corriere del Mezzogiorno" dell'1 aprile 2014 (pag. X)

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Data Pubblicazione sul portale: 01 Aprile 2014
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Rassegna Stampa, Politiche per lo Sviluppo
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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