Le banche finanziano investimenti per 215 milioni, la Regione si accolla i rischi

«Lottare contro la strozzatura del sistema creditizio e ridare ossigeno alle imprese». Un sostegno concreto quello messo a disposizione dalla regione Puglia che ieri ha presentato il secondo avviso del fondo Tranched cover: 215 milioni di euro per fare credito alle imprese pugliesi che innovano. A quelle aziende, cioè, che investendo sulla conoscenza, sull'innovazione e sullo sviluppo tecnologico, anziché sui beni immobili, hanno difficoltà ad ottenere finanziamenti bancari per le scarse garanzie generate dai loro investimenti immateriali.
«Noi — ha spiegato Vendola — siamo un governo regionale, non siamo una palestra di polemisti. Dobbiamo, da un lato, farci carico dell'affanno delle imprese, soprattutto di quelle più innovative, ma dobbiamo anche ascoltare le ragioni di un articolato sistema del credito, che deve rispondere a leggi e vincoli e che deve confrontarsi con la scena europea ed internazionale. Il nostro problema — ha continuato il presidente della Regione Puglia — è come interloquiamo con la rete creditizia che opera nel nostro territorio, affinché possiamo condividere i loro affanni e metterci sulle nostre spalle una parte del peso che loro sopportano. Loro hanno un dovere che è quello di non concentrare troppi rischi in un'operazione di esposizione creditizia e per noi essere parte integrante di questo processo di frammentazione del rischio, significa sostenere concretamente lo sforzo di erogazione del credito».
Ad aggiudicarsi le risorse del secondo avviso, la Banca Popolare di Bari (6 milioni che sosterranno la costruzione di un portafoglio di 75 milioni), la Banca Monte dei Paschi di Siena (3,5 milioni che garantiranno finanziamenti per 62,5 milioni) e la Banca Popolare di Puglia e Basilicata (3 milioni per un volume di finanziamenti di 37,5 milioni). In totale saranno sviluppati portafogli di nuova finanza per 175 milioni di euro. «Queste banche — ha concluso Vendola — sottoscrivono con noi un accordo; noi, come Regione, facciamo una parte che è quella di prenderci in carico una parte del loro rischio e loro, in proporzione a questo sforzo, mettono in campo risorse finanziare importanti che sostengono questa sfida epocale: fare della Puglia una regione smart».
Il Tranched cover è un sistema di garanzia per il sistema bancario finanziario: in sostanza la regione Puglia stanzia 20 milioni di fondi pubblici a parziale garanzia dei prestiti che il gruppo di banche aggiudicatarie delle risorse erogherà alle imprese che ne faranno richiesta e che vogliono innovare i loro processi produttivi. «Stiamo dando ai nostri giovani una concreta possibilità di futuro - ha commentato l'assessore regionale allo Sviluppo Economico, Loredana Capone -. Questo bando, infatti, oltre ad agevolare le imprese più innovative che non investono in capannoni ma nello sviluppo della conoscenza, aumenta la disponibilità di finanziamento del debito, quindi permette alle imprese di assumere». L'avvio della fase di costruzione del portafoglio sarà comunicata alle banche e a Puglia Sviluppo entro 30 giorni dalla stipula della convenzione, poi saranno sottoscritti i contratti di pegno con il trasferimento dei fondi. È importante sottolineare che su queste risorse le banche corrispondono a Puglia Sviluppo un tasso di interesse dell'1,3%.
I risultati della seconda edizione del Tranched Cover rappresentano il nuovo traguardo della battaglia della regione Puglia contro il credit crunch, la stretta del credito causata dalla recessione, che sta mettendo in ginocchio imprese e famiglie. Tra l'altro la Puglia è la seconda regione in Italia, dopo il Veneto, ad aver adottato il Tranched, ma è la prima per il volume del portafoglio attivato, 215 milioni contro i 128 del Veneto.

Da "Nuovo Quotidiano di Puglia" dell'1 aprile 2014 (pag. VII)

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