Al via la riforma previdenziale, le novità del 2008

  Il 2008 si apre con importanti novità nel settore previdenziale. Dal 1° gennaio sono stati, infatti, introdotti gli 'scalini' al posto dello 'scalone' previdenziale della legge Maroni ed è aumentata sia la durata che l'importo dell'indennità di disoccupazione. Con la legge 247/07, che recepisce il protocollo del 23 luglio tra governo e parti sociali, è stato eliminato l'innalzamento a 60 anni dell'età minima prevista per l'accesso alla pensione di anzianità. Al suo posto è entrato in vigore un sistema che fissa a 58 anni (59 per i lavoratori autonomi) l'età minima per la pensione di anzianità con 35 anni di contributi, aumentando in modo graduale il requisito anagrafico fino a 61 anni (62 per gli autonomi) dal 1° gennaio 2013.

Dal luglio 2009 si dovrà fare i conti anche con il meccanismo delle quote (che somma l'età anagrafica all'anzianità contributiva): si inizierà con quota 95 (96 per gli autonomi), con un innalzamento graduale fino a quota 97 (98 per gli autonomi) dal 2013. Per chi vanta 40 anni di contributi versati, poi, si riducono i tempi di attesa per la pensione, con il raddoppio da due a quattro delle finestre di uscita. Ma le finestre sono estese anche alle pensioni di vecchiaia: i dipendenti che maturano i requisiti nel primo trimestre andranno in pensione dal 1° luglio, coloro che perfezionano i requisiti nel secondo trimestre andranno a riposo dal 1° ottobre. Quindi, il 1° gennaio sarà la volta di coloro che raggiungono i requisiti nel terzo trimestre, mentre il 1° aprile dell'anno successivo si aprirà la finestra per chi raggiunge i presupposti nel quarto trimestre. Tempi più lunghi sono previsti per i lavoratori autonomi, che dovranno aspettare almeno 6 mesi.

Un'altra novità riguarda gli assegni pensionistici che superano otto volte il trattamento minimo, superiori ai 3.489 euro, ai quali non è concessa la rivalutazione economica. Per l'attuazione di una serie di misure pensionistiche il governo dovrà esercitare la delega. Entro marzo, in un decreto legislativo, dovranno essere individuati i criteri per assicurare l'uscita anticipata di tre anni rispetto all'età minima della pensione (con un minimo di 57 anni) ai lavoratori che svolgono attività usuranti. Sempre entro l'anno, dovrà essere adottato un decreto legislativo per introdurre un contributo di solidarietà a carico degli iscritti alle gestioni previdenziali più ricche confluite nell'Inps e ai pensionati del Fondo volo.

Inoltre, dovranno essere conseguiti 3,5 miliardi di risparmi nel decennio dal piano di riordino degli enti previdenziali, che dovrebbe essere presentato entro gennaio. Altrimenti, dal 1° gennaio 2011 scatterà l'aumento dello 0,09% dell'aliquota contributiva a carico di tutti i lavoratori. Quanto agli ammortizzatori sociali, dal 1° gennaio, per l'indennità di disoccupazione ordinaria è aumentata sia la durata (fino a 8 mesi per i lavoratori fino a 50 anni e fino a un anno per gli over 50) che l'importo salito dal precedente 50 al 60% dell'ultima retribuzione (per i primi sei mesi), per poi attestarsi al 50% (settimo e ottavo mese) e al 40% con il pieno riconoscimento della contribuzione figurativa per assicurare la copertura previdenziale.

Analogamente l'indennità di disoccupazione con requisiti ridotti (concessa a chi ha lavorato almeno 78 giornate nell'anno precedente) è elevata al 35% (per i primi quattro mesi) e al 40% per i giorni successivi (fino a sei mesi). Quanto all'indennità di mobilità, dal 1° gennaio è scattato l'aumento di perequazione dall'80 al 100% dell'inflazione. Tutto ciò in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali che il governo dovrà attuare entro un anno.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 07 Gennaio 2008
Fonte: LabItalia
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Redazione: Redazione Sistema Puglia
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