Una luce in fondo al tunnel. È quella che probabilmente intravvede la manifattura italiana, le cui imprese - mentre prevedono un ulteriore consolidamento dei risultati già positivi delle vendite all'estero per il trimestre finale dell'anno - cominciano a percepire qualche cambiamento anche sul fronte degli ordinativi per il mercato interno.
Rimangono comunque profonde le differenze tra le imprese di piccola taglia, in particolare artigiane, e quelle più grandi: per le prime i segnali di inversione di tendenza sono decisamente meno netti. Le difficoltà ancora non sono passate anche per le imprese commerciali e, tra i servizi, per quelle turistiche.
Sono questi i principali risultati dell'indagine congiunturale sulle imprese del manifatturiero, del commercio e dei servizi realizzata dal
Centro studi di Unioncamere con riferimento agli andamenti del III trimestre e alle previsioni per il IV trimestre del 2013.
"Cominciamo a cogliere nelle nostre imprese le prime avvisaglie di una inversione di tendenza" commenta il presidente di Unioncamere,
Ferruccio Dardanello.
"Nel terzo trimestre, la manifattura del Nord Ovest ha finalmente messo a segno piccoli incrementi sul fronte della produzione, le esportazioni hanno continuato a salire e, per la fine dell'anno, l'industria alimentare prevede una risalita anche degli ordinativi nazionali mentre le vendite commerciali dell'area nord-occidentale sono attese in positivo. Se i provvedimenti ora in discussione riusciranno a infondere un po' di fiducia nelle famiglie, può anche succedere che questo Natale, sebbene sicuramente ancora oculato, non sia all'insegna dell'austerity come il precedente".
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