In ballo ulteriori 15 milioni di euro per finanziare i cosiddetti «laboratori viventi». In sostanza, si cercano idee innovative da finanziare verso la «Puglia digitale 2020». E c'è tempo fine al prossimo 26 novembre (la scadenza è stata prorogata) per sottoporre progetti al finanziamento del nuovo bando «Living labs - Smart Puglia 2020».
Di questo, ieri mattina, si è discusso nel corso di un incontro organizzato alle Officine Cantelmo di Lerce. Ad illustrare le nuove opportunità e dar conto delle esperienze già fatte sono stati l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Loredana Capone, l'assessore all'Innovazione tecnologica del Comune di Lecce, Alessandro Delli Noci, e il dirigente di «Innovapuglia» Francesco Surico.
Il bando, come si diceva, mette a disposizione altri 15 milioni di euro. E ieri sono state presentate anche le tre comunità «Smart Cities & Cornmunities», «Knowledge Communities» e «Business Communities» rispettivamente per la pubblica amministrazione, la conoscenza e il sistema economico e produttivo. La durata dei progetti di sperimentazione nei «Living lab» è di 12 mesi, E le aree di intervento riguardano: ambiente, sicurezza e tutela territoriale; beni culturali e turismo; governo elettronico per la Pubblica amministrazione; salute, benessere e dinamiche socioculturali; energia rinnovabile e competitività; istruzione ed educazione; trasporti e mobilità sostenibile; economia creativa digitale.
«Ricerca e Innovazione sono sostenute dalla Regione Puglia, perché migliorino i servizi e i prodotti delle nostre imprese, degli enti locali, delle Pubbliche amministrazioni e della scuola - ha spiegato l'assessore Loredana Capone - e le piattaforme tecnologiche, che possono creare imprese sempre più dinamiche nel nostro territorio, devono avere un obiettivo chiaro: fornire servizi più efficienti per migliorare la vita dei cittadini». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Delli Noci: «Al di là delle differenti posizioni politiche - ha spiegato l'assessore comunale di Lecca - è necessario che questo bando porti delle ricadute sul territorio».

Da "La Gazzetta di Lecce" del 12 novembre 2013 (pag. VI)

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