Il Sud migliore all'Europa, ecco la strada da fare insieme

Immagine associata al documento: Il Sud migliore all'Europa, ecco la strada da fare insieme Siamo un pezzo d'Europa che si batte con le unghie e con i denti contro la prospettiva del declino e della marginalità. Siamo un pezzo di Sud che non si piange addosso, che ha imparato a nominare i propri mali oscuri e palesi, che cerca di attraversare la grande tempesta che scuote il mondo usando la bussola dell'innovazione sociale e culturale. L'imminente avvio della nuova programmazione comunitaria 2014-2020 deve essere affrontato proprio partendo dalla crisi e dai suoi effetti devastanti su cittadini, lavoratori ed imprenditori. Non si tratta di un dibattito per soli addetti ai lavori. La Puglia è chiamata a proseguire l'azione virtuosa nella capacità di utilizzo dei fondi che negli ultimi anni - come unanimemente riconosciuto dai vertici politici comunitari e nazionali - ha contrassegnato in positivo l'azione regionale nel più ampio panorama meridionale e nazionale. Consapevoli delle mete raggiunte dobbiamo subito rimetterci in cammino: con realismo ma senza rinunciare ad una visione alta dei nostri doveri e delle nostre possibilità.

La programmazione delle risorse, ed in particolare di quelle che verranno gestite a livello nazionale attraverso i Programmi Operativi Nazionali (PON), deve tenere conto dell'elevata disomogeneità che caratterizza dal punto di vista economico e sociale i diversi territori regionali. In Puglia la prima priorità riguarda gli interventi in campo sociale e sociosanitario. Le risorse nazionali della programmazione comunitaria devono privilegiare, nel nostro ambito territoriale, un approccio integrato e ben più articolato in materia di contrasto alla povertà, attraverso il ricorso a strumenti di inclusione attiva.
Si tratta di mettere in campo interventi diffusi di sostegno e presa in carico delle famiglie più disagiate, con particolare attenzione all'inserimento ed al reinserimento lavorativo, ma anche con una riqualificazione delle reti di Welfare: servizi di conciliazione vita-lavoro, economia sociale, integrazione al reddito, sono solo alcune delle scelte che occorre sostenere per fronteggiare in misura adeguata gli effetti più drammatici dell'attuale situazione di crisi. Il tema delle povertà appare sempre più connesso alle diverse opportunità di accesso all'esercizio pieno dei diritti di cittadinanza per le fasce più vulnerabili della popolazione. Da qui la necessità che l'educazione scolastica - che in una stagione più consapevole chiamavamo "pubblica istruzione" - di - venti la leva fondamentale dello sviluppo della nostra società.

La programmazione nazionale dei fondi comunitari dovrà per questo concentrarsi sulle azioni finalizzate a ridurre il fenomeno dell'abbandono scolastico, ed allo stesso tempo ad innalzare significativamente il livello di istruzione dei giovani nelle competenze di base, sempre più indispensabili per entrare nel mondo del lavoro. Non bisognerà tuttavia dimenticare ciò che riguarda un più efficace collegamento con il mondo del lavoro, ricercando più efficaci forme di cooperazione con soggetti in grado di rafforzare le strategie di qualificazione dei percorsi istruzione-formazione e lavoro.
L'esperienza del PON Istruzione degli ultimi anni ha sortito anche in Puglia risultati positivi, evidenziando tuttavia allo stesso tempo insufficienze che vanno rapidamente superate. Accanto a tali interventi occorrerà rafforzare gli strumenti a sostegno diretto dell'occupazione, mirando sia al prolungamento della misura di decontribuzione per favorire l'impiego dei più giovani, sia al sostegno di politiche attive orientate alla più ampia fascia dei lavoratori vulnerabili e/o in cerca di occupazione.
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Da "La Gazzetta del Mezzogiorno.it" del 29 ottobre 2013

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Data Pubblicazione sul portale: 29 Ottobre 2013
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno.it
Aree Tematiche: Rassegna Stampa, Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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