Nel 2012 vi sono state ben 44 mila persone che solo in Puglia hanno usufruito degli ammortizzatori sociali, tra questi 21 mila e 207 hanno fruito della mobilità in deroga. Oggi si è passati a 11 mila e 800 persone, alle restanti è stata tolta la possibilità di usufruire di questo paracadute sociale, di questa ultima speranza. "Tutto questo è accaduto a causa del dimezzamento delle risorse economiche disponibili, che sono passate da 270milioni a 135 milioni di euro" a tracciare questo drammatico quadro, l'assessore al Lavoro Leonardo Cardi, il quale ha poi illustrato le nuove misure regionali per garantire il sostegno al reddito per cassintegrati e lavoratori che non possono più percepire indennità di mobilità. Attraverso la rete informatica e i centri per l'impiego sarà possibile formulare il cosiddetto bilancio delle competenze, ovvero i lavoratori che non possono più percepire l'indennità, potranno rivolgersi ai centri per l'impiego, che avranno il compito di comprendere quali siano le competenze possedute e quelle utili da apprendere, per poi essere reintegrati nel mondo del lavoro. Alla luce di questa novità, un ruolo essenziale sarà svolto dai centri per la formazione, che dovranno organizzare moduli formativi, con una durata minima di 70 ore fino ad arrivare ad una durata massima di 500 ore. Per far fronte a questa drammatica situazione, la Regione Puglia ha dato vita a due bandi, il primo relativo al "Piano straordinario per i percettori di Ammortizzatori Sociali in deroga" e il secondo relativo alle misure per il "Sostegno al reddito". Il primo mira. a favorire la ricollocazione nel mercato del lavoro dei lavoratori colpiti dalla crisi, attraverso una riforma radicale nel quadro delle politiche attive del lavoro e mira anche a sostenere il reddito di coloro che non possono più percepire gli ammortizzatori sociali, per mancanza di fondi. Il secondo, invece, intende accreditare CAF e Patronati per assistere a titolo gratuito i lavoratori nella presentazione delle domande per il sostegno al reddito.
" È essenziale riqualificare le politiche attive per il lavoro - ha sostenuto Alba Sasso, assessore al Diritto allo Studio e Formazione - attraverso uno strumento più ambizioso, che prevede una formazione dei lavoratori più adeguata e che risponda pienamente alle possibilità effettiva di trovare un'occupazione lavorativa".
Nel catalogo di formazione relativo alla Regione Puglia, sono già 143 gli enti formativi che hanno dato la propria disponibilità, al fine di organizzare corsi per lavoratori privati dell'ultima speranza possibile. Il catalogo è un sistema aperto che potrà continuamente essere aggiornato con nuove offerte formative, sulla base di quelli che sono gli indici di occupabilità di tutte le figure professionali presenti nel repertorio. L'obiettivo principale è quello di creare un collegamento tra le competenze possedute dal singolo individuo ed il fabbisogno di nuove competenze individuabili nei percorsi a catalogo.
Le risorse messe in campo dalla Regione ammontano ad oltre 61 milioni, così suddivisi: 40 milioni dì. euro saranno destinati alla formazione; 10 milioni saranno investiti in tirocini e per dote occupazionale e 500mila euro saranno investiti per il sostegno al reddito, poiché vi sono lavoratori che hanno assoluta necessità di risorse immediate. "La nostra regione - ha poi proseguito l'assessore Cavoli - è l'unica d'Italia ad aver utilizzato risorse proprie per sostenere finanziariamente i lavoratori e i disoccupati esclusi dagli ammortizzatori sociali in deroga e ci auguriamo che i nostri interventi possano essere presi come modello dal governo centrale".

Da "Quotidiano di Bari" del 2 ottobre 2013 (pag. II)

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