Fondi Europei e politiche di sviluppo: nuove strategie sono necessarie

Immagine associata al documento: Fondi Europei e politiche di sviluppo: nuove strategie sono necessarie Pubblichiamo l'intervento del Ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, in occasione della presentazione dell'Ottavo Rapporto "CongiunturaRes".
I dati presentati nell'ultimo rapporto di CongiunturaRes confermano un quadro grave e preoccupante. Possiamo dire, in estrema sintesi, che in un paese che soffre, il Mezzogiorno soffre ancora di più e, al suo interno, la Sicilia mostra segnali di sofferenza ancora più acuti. Che cosa possiamo fare? Naturalmente questa è una domanda molto difficile ma alla quale non ci possiamo sottrarre: prendendo spunto dalle analisi condotte su CongiunturaRes, vorrei dunque proporre qualche riflessione su questo tema.
Innanzitutto occorre cercare di tenere in vita il malato. Potremmo infatti immaginare terapie efficaci e innovative ma rischiamo che si rivelino inutili o tardive se non abbiamo un organismo vitale su cui applicarle. Fuori di metafora, credo che un primo obiettivo che ci si dovrebbe porre per la Sicilia, ma anche per il Mezzogiorno più in generale, sia di cercare di mettere in campo una forte azione anticiclica che contrasti la recessione.

Con quali risorse? Sappiamo che la situazione è molto difficile e sono tanti i nodi spinosi da affrontare, sul piano fiscale e della più generale politica di risanamento, anche per la scarsità delle risorse a disposizione. Qualche cosa verrà dalla decisione per molti versi inattesa e quindi assai benvenuta della Commissione Europea che ci ha consentito di sottrarre il cofinanziamento nazionale dei finanziamenti europei dal calcolo del parametro deficit / PIL. Si tratta di una decisione che dovrebbe consentirci di liberare risorse aggiuntive stimate fra i 6 e i 15 miliardi per il prossimo anno.

Tuttavia, per tenere in vita il malato, dobbiamo avviare un ragionamento sui fondi europei di cui attualmente disponiamo. A pochi mesi dalla conclusione del ciclo 2006-2013, una quota di questi fondi è a rischio di essere perduta. La prima cosa che dobbiamo cercare di fare è di ridurre al minimo tale rischio, attraverso processi di accelerazione della spesa verso obiettivi credibili. Al tempo stesso occorre prendere atto con prudenza e con realismo della necessità di rimodulare o riconvertire verso obiettivi antirecessivi quantità importanti di fondi impegnati o che addirittura non sono stati ancora impegnati.

Che cosa si può fare da questo punto di vista? Qualche cosa è già stata fatta con i provvedimenti sull'occupazione giovanile, sui tirocini e sulla lotta alla povertà che hanno interessato l'economia del Mezzogiorno per circa un miliardo. Sono misure che hanno una caratteristica comune: una elevata e rapida capacità di assorbimento anche perché cercano di eludere il nodo delle procedure burocratiche complesse che rappresentano una delle nostre piaghe. Quindi da questo punto di vista si tratta di interventi che possono avere un impatto non trascurabile per il Mezzogiorno soprattutto nell'ambito di una manovra antirecessiva su cui è impegnato l'intero governo. Qualche cosa in più potrebbe essere fatta nei prossimi mesi in quanto esistono risorse a rischio nelle Regioni meridionali dell'obiettivo convergenza (ma non solo in quelle) su cui il Governo interverrà per evitare che vadano perdute.

Continua a Leggere l'Intervento del Ministro       - [Scarica  .pdf  - 111 Kb][Apri   .pdf ]       
 
Data Pubblicazione sul portale: 24 Settembre 2013
Fonte: Ministro per la Coesione Territoriale
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Sportello Europa
Redazione: Redazione Sistema Puglia
Scaricato: 483 volte
Letto: 291 volte