La Commissione europea ha presentato una prima analisi completa dello stato del "mercato unico" per la ricerca, ossia lo Spazio europeo della ricerca (SER). La relazione fornisce una base concreta per valutare i progressi in settori target come l'assunzione dei ricercatori aperta ed equa o una migliore diffusione delle conoscenze scientifiche.
Dalla relazione si evince che sono stati compiuti dei progressi, ma che anche i migliori enti di ricerca devono ancora risolvere alcuni aspetti prima del 2014, anno di completamento del SER, come deciso dai leader dell'UE. Dall'analisi emerge anche un notevole divario tra gli enti più virtuosi e quelli che evidenziano i maggiori ritardi. Máire Geoghegan-Quinn, Commissaria europea per la Ricerca, l'innovazione e la scienza, ha dichiarato: "Dalla relazione si evince che dobbiamo ancora rimboccarci le maniche. Gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo sono cruciali, ma per sfruttare al meglio i fondi abbiamo bisogno di sistemi di R&S veramente funzionali. Ora è necessario che tutti gli Stati membri e i soggetti coinvolti nella ricerca e nel suo finanziamento diano un chiaro impulso a favore dell'ERA." Lo Spazio europeo della ricerca è volto a garantire a ricercatori, istituti di ricerca e imprese una maggiore mobilità, competenza e cooperazione a livello transfrontaliero. Ciò rafforzerebbe i sistemi di ricerca degli Stati membri dell'UE, li renderebbe più competitivi e consentirebbe loro di collaborare in maniera più efficiente per affrontare le principali sfide. La relazione, pur sottolineando i progressi raggiunti in tutti i settori target, individua anche aree cronicamente problematiche, ad esempio legate ai seguenti aspetti:
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