Dall'Asia all'Italia. Gli pneumatici general use di Bridgestone fanno rotta sulla Puglia e salvano lo stabilimento di Bari Modugno di cui, solo poco tempo fa, era stata annunciata la chiusura con la conseguenza che 950 persone sarebbero rimaste per strada.
La multinazionale giapponese dunque resta. Ma non solo. Investe e riconverte lo stabilimento da cui fino all'anno scorso uscivano prodotti di diverse gamme e che secondo il piano iniziale della società doveva essere chiuso nel 2014.
La capacità produttiva dovrebbe essere di 3,5 milioni di pneumatici nel 2016 a un costo di conversione target che le parti hanno concordato.
Tirano un sospiro di sollievo i lavoratori, i sindacati e la regione Puglia che dopo l'annuncio della chiusura avevano chiesto aiuto direttamente a Roma. La questione era troppo importante per essere risolta tra attori locali, serviva un intervento ministeriale. Di qui l'apertura di un tavolo al Mise da cui sono passate le ipotesi più diverse, dalla chiusura, alla cessione, alla riconversione.
Con un obiettivo finale chiaramente dichiarato dal sottosegretario Carlo De Vincenti: minimizzare l'impatto sociale dell'operazione. La lieta notizia è arrivata ieri, al termine dell'incontro tra azienda, sindacati, istituzioni locali e organizzazioni datoriali in Regione Puglia, preliminare al tavolo ministeriale del 30 settembre. Con un annuncio da parte dell'assessore regionale al Lavoro, Leo Caroli, poi non esattamente confermato da Bridgestone: "L'azienda ha annunciato la volontà di investire 31 milioni di euro nei prossimi 5 anni per consentire la riconversione produttiva dello stabilimento barese".

Da "Il Sole 24 Ore" del 21 settembre 2013 (pag. XXIII)

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