Capone:
politiche pubbliche sinora inadeguate, servono anche strumenti di marketingI distretti urbani del commercio per rispondere ai bisogni e ai problemi della città. E' quanto emerso dall'ultimo incontro per amministratori pubblici ed imprenditori sui Duc, ovvero i Distretti urbani del commercio, organizzato dalla Confcommercio e ai quale hanno partecipato i rappresentanti dei diciannove comuni della provincia. I problemi più evidenti del commercio attengono alla necessita di migliorare gli standard di servizio, la qualità urbana e gli interventi strutturali. «La creazione dei distretti - spiega
Leonardo Giangrande, presidente di Confcommercio - è prevista dalla legge regionale 15 del luglio 2011 e potrà favorire la riqualificazione del commercio attraverso il coinvolgimento e la partecipazione diretta delle istituzioni e delle aziende pubbliche e private, nonché l'adozione di nuovi comportamenti organizzativi. In questa fase certamente è necessario più che mai puntare al gioco di squadra».
Tra gli intervenuti, anche il segretario regionale dì Confcommercio Puglia,
Giuseppe Chiarelli, e l'assessore regionale allo Sviluppo economico,
Loredana Capone, la quale evidenzia come «l'esperienza apparentemente positiva di alcuni comuni pugliesi ad alta vocazione turistica non abbia riservato all'economia dei territori le ricadute economiche e sociali auspicate». Questo a causa «dell'inadeguatezza delle politiche pubbliche di pianificazione del commercio. Motivo per il quale - sottolinea Capone - occorre puntare alla realizzazione dei distretti, guardando ad essi come allo strumento per evitare difficoltà di gestione, nonché potenziare l'efficacia degli interventi di promozione e marketing spesso messi in campo in modo non strutturato». Relazioni di taglio tecnico infine sono state quelle di Marco Leoni e Ivano Ruscelli, per lscom Group, e dei dirigenti della Regione Puglia, Pietro Trabace e Teresa Lisi.
Da "La Gazzetta di Taranto" del 29 maggio 2013 (pag. IV)Leggi l'
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