Studi di settore 2007 da record

  Il 2007 potrebbe chiudersi con un record di entrate fiscali derivanti dagli studi di settore: Ad annunciarlo è il vicepresidente della commissione finanze della camera, Francesco Tolotti, che parla di un incremento «molto significativo» sulle previsioni di entrate della Finanziaria dello scorso anno. «Non abbiamo ancora dati ufficiali», ha detto Tolotti a ItaliaOggi, «ma la sensazione è che le entrate siano molto più rilevanti rispetto ai 2,7 miliardi di euro indicati nella manovra per il 2007». Un incremento che potrebbe superare anche del 50% le entrate previste un anno fa e che prelude a una riforma della disciplina del settore. Al di là del maggior gettito, infatti, la normativa sugli studi di settore, così come applicata negli ultimi anni, potrebbe essere modificata in direzione di una semplificazione della disciplina che salvi comunque l'istituto.

Dopo l'ultimo intervento legislativo del 3 agosto scorso, che ha modificato in via provvisoria l'applicazione degli indicatori di normalità economica, il parlamento si appresta a discutere una proposta di legge della maggioranza (primo firmatario Franco Ceccuzzi, Pd) che mira a far tornare l'istituto nato nel 1993 alla sua natura statistica originaria. La proposta di legge, presentata il 18 ottobre scorso, è arrivata nei giorni scorsi all'esame della commissione finanze della camera che la discuterà appena finito il lavoro sulla Finanziaria.

È probabile dunque che la riforma degli studi di settore prenda forma a sé rispetto al testo della manovra di bilancio, nella quale comunque potrebbero entrare alcune norme su cui i firmatari della proposta di legge sperano di trovare l'appoggio del governo e di parte dell'opposizione. Nella Finanziaria potrebbe cioè essere inserito il contenuto degli articoli 5 e 6 della proposta di legge, che modificherebbero così la valenza probatoria degli indici di normalità economica da inserire a regime nella successiva riforma.

Gli indicatori non parteciperebbero cioè direttamente, in caso di approvazione della nuova norma, alla formazione del ricavo di congruità. Questo farebbe sì che l'utilizzo degli indicatori in sede di accertamento sia corroborato di ulteriori elementi probatori per dimostrare la concretezza dell'anomalia riscontrata. L'articolo 5 prevede in particolare che in caso di accertamento spetti all'ufficio accertatore motivare e fornire elementi di prova a sostegno degli scostamenti riscontrati.

«Pensiamo sia opportuno dare dei segnali ai contribuenti», ha aggiunto Tolotti, «gli studi di settore sono strumenti importantissimi contro l'evasione ma non possono essere usati come meccanismo automatico di accertamento». Sulla proroga anche per il 2008 del valore sperimentale degli indici di normalità economica, inserito nella proposta Ceccuzzi e introdotto dall'intervento legislativo di agosto, è invece più difficile un accordo a breve con il governo e quindi un'approvazione già in sede di Finanziaria. Tra gli emendamenti alla manovra di bilancio che discuterà la camera potrebbe invece entrare la riforma della normativa sui cosiddetti contoterzisti, che tende cioè a semplificare la vita, dei fornitori e che «parte dalla considerazione», spiega Tolotti, «che i soggetti che lavorano in prevalenza con altre imprese, abbiano scarse possibilità di occultare i corrispettivi».

L'intervento del parlamento tenta così di sanare la frattura con i contribuenti e in particolare con gli ordini professionali che erano scesi sul piede di guerra già prima dell'estate. «Per superare la situazione di tensione sarebbe opportuno approvare la pol», ha detto Tolotti, «che ha la logica di non dare benefici in modo indiscriminato ma di riportare gli studi alla loro natura originaria. L'insieme delle norme ha l'obiettivo di riavvicinare il fisco al contribuente senza però allentare il ruolo del primo ma togliendo il gravame di norme che incide sul contribuente».       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 23 Novembre 2007
Fonte: CNA
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Redazione: Redazione Sistema Puglia
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