Materiali e lampade di nuova concezione in mostra sino al 14 aprile

Il design come progetto del quotidiano non può non condividere l'indeterminatezza del presente e andare alla ricerca di nuovi valori estetici; si tratta di rispondere a un'esigenza di rapido cambiamento e. a una dinamica dei consumi che si sta orientando verso forme imprevedibili. Dal design ecocompatibile del riciclo, alle sperimentazioni tecniche anche il sistema produttivo e creativo pugliese si caratterizza per alcune esperienze che sono riuscite a coniugare negli oggetti d'arredo gli elementi della tradizione con le capacità d'innovare tecnologie e gusto. Sono in mostra alla Triennale di Milano da domani al 14 aprile nell'ambito di «Habitapuglia: Futuro e Innovazione del Fare in Puglia», un'esposizione di venti designers, promossa dalla Regione Puglia e curata dallo Studio di architettura De Lucchi, che si svolge in uno spazio dedicato alle esperienze regionali di settore nei giorni del Salone Internazionale del Mobile.
Tra gli oggetti «Made in Salento» ci sono tre prodotti della Kubico, l'azienda di Galatina che ha fuso l'identità e le proprie radici culturali con una progettualità tutta contemporanea che si esprime anche nell'uso del "corian", un materiale fatto di resina acrilica e di elementi naturali che consente di essere modellato in infinite soluzioni. l risultati formali di questo "linguaggio meticciato" non corrono il rischio dell'anonimato, ma seguono piuttosto una linea inventiva che include il rigore delle linee, la citazione post moderna, la rilettura delle decorazioni mediterranee e la reinterpretazione degli elementi naturali.
Le lampade "Bum Bum", pensate da Antonio Surdo come totem luminosi, si concludono in cima con forme semplici (cuori, casette per uccelli) dentro cui s'inseriscono circuiti di led multicolori indicativi più di stati emozionali che di un vero e proprio intento d'illuminazione. A basso impatto energetico, si sentono in bilico tra la scultura e l'oggetto d'arredo e appaiono come luminose e familiari sentinelle. Una vena artistica, che si ritrova in tutta la storia della produzione Kubico e ritorna anche negli altri lavori in mostra alla Triennale: i tavolini "Orme" di Lorenzo Gemma, scavati nei piani da segni concavi di natura organica che riassumono una valenza evocativa e un'utilità pratica, e il mobile contenitore "Scatter" di Enrico Surdo, rigoroso nelle forme e animato nella superficie da volumi che appaiono come piccole dune di sabbia. Tra gli oggetti c'è anche la pietra leccese dell'azienda Pimar. il design rigoroso dei nuovi lavandini scavati di Alessandro Cannoletta., che rilegge la tradizione minimale de "Li cuti" per UZone Design, la produzione della cooperativa leccese Salento GD e da Grottaglie le ceramiche di Cinzia Fasano.
Ancora a Milano e nelle stesse date la Pimar, Antonio Surdo, Lorenzo Gemma e Cannoletta sono presenti anche in FreeDom, uno degli eventi del "Fuori Salone", negli spazi della del "Temporary museum for new design, Superstudio più". Insieme, a loro Pierluigi Coroneo con il mobile "Martino" per Kubico, Tonio Pede con la "Lampada" per Tondadesign, Antonio Scorrano con una seduta vintage realizzata con mobili di riuso per Manufatto, Eugenia Minerva con "Potus", appendiabito portaombrelli ironico e componibile e Angela Potì con i suoi colorati oggetti in plastica riciclata. Sono stati tutti selezionati all'interno di Agorà Design, la rassegna del Castello Baronale di Martano che da alcuni anni fa il punto sullo stato e le energie del Salento e la giuria dell'edizione 2012, presieduta da Francesco Spada, ha affidato a questi nomi il compito di rappresentare la creatività del territorio salentino.

Da "nuovo Quotidiano di Puglia" del 07 aprile 2013 (pag. VII)

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