Il
rapporto sull'accesso al credito delle imprese italiane, realizzato dall'Unioncamere in collaborazione con l'Istituto G. Tagliacarne,
monitora il quadro evolutivo dei rapporti tra mondo bancario e sistema imprenditoriale.
La recessione internazionale degli ultimi anni ha colpito pesantemente
l'economia italiana con una riduzione dei consumi, dell'attività produttiva e degli ordinativi, con effetti sulla tenuta occupazionale, economica e finanziaria delle imprese.
I numerosi interventi strutturali posti in essere nell'ultimo anno non hanno evitato all'economia italiana una spirale recessiva. Il Pil del 2012 è diminuito di circa il 2,3%, la domanda interna è calata in misura superiore, mentre la condizione delle famiglie è in costante peggioramento; è ulteriormente aumentata la concentrazione sia del reddito, sia della ricchezza. Inoltre, la disoccupazione è cresciuta a ritmi elevati, così come il ricorso alla cassa integrazione; anche il numero delle persone occupate è diminuito, così come il monte ore complessivamente lavorato nel Paese.
Il calo della domanda di consumi ha aggravato la riduzione della produzione e degli investimenti da parte delle imprese. L'unico comparto che ha sostenuto l'attività economica è quello delle esportazioni, favorendo le imprese internazionalizzate. Negativo è poi il quadro relativo alla finanza pubblica: il rapporto debito/Pil, il parametro che più influenza la vulnerabilità del debito dello Stato, ha superato il 126%, e persistono le turbolenze sui mercati finanziari legate alla solvibilità del debito sovrano.
All'interno di questo difficile scenario, il presente studio è finalizzato ad
analizzare le recenti dinamiche che hanno caratterizzato il mercato del credito e il rapporto tra questo e il sistema produttivo, attraverso la somministrazione di un modello di indagine presso un campione di 2.500 aziende italiane (cfr. Appendice Metodologica) con approfondimenti settoriali e territoriali che consentono di rilevare le differenze esistenti nelle diverse aree del Paese e nei differenti mercati.
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