Distretti: nel 2012 il fatturato è in calo, quest'anno torna la luce grazie all'export

Immagine associata al documento: Distretti: nel 2012 il fatturato è in calo, quest'anno torna la luce grazie all'export L'anno scorso, nonostante la tenuta dell'export, il fatturato stimato per i distretti ha chiuso con un segno negativo (-2,8%). Pesa soprattutto la domanda interna in forte contrazione. Le previsioni per quest'anno sono di una debole ripresa (+1.1%). Mentre per il 2014 si prevede una «probabile crescita» del fatturato del 4%. A tenere a galla i distretti sono e saranno soprattutto le esportazioni: il 37,4% delle imprese delle filiere distrettuali si attende infatti per quest'anno un andamento crescente dell'export. A fotografare lo stato di salute dei distretti italiani è il quarto rapporto dell'Osservatorio nazionale frutto di un lavoro congiunto di Unioncamere, Federazione dei distretti italiani, Intesa Sanpaolo, Banca d'Italia, Censi, Cna, Confartigianato, Confindustria, Fondazione Symbola e Istat.

In caduta nel 2012. Cautela sul 2013
Stagnazione della domanda interna e rallentamento del commercio mondiale accentuano il ciclo recessivo dei 101 agglomerati produttivi esaminati dall'Osservatorio dei distretti italiani. In essi, a fine 2011, operavano 274.055 imprese (4,5% del totale nazionale), di cui 173.844 di natura manifatturiera, pari al 28,1% del totale dell'economia manifatturiera italiana. Le stime relative al consuntivo del fatturato per il 2012 fanno temere un suo ridimensionamento, (nel 2011 le imprese distrettuali avevano invece registrato una crescita del 5,5%). In particolare i bilanci 2012 delle imprese distrettuali «dovrebbero registrare - avverte il report - una caduta del fatturato del 2,8%, con punte di circa il 5% per i distretti del mobile, prodotti in metallo e sistema moda». Quest'anno la ripresa del fatturato sarà modesta, ma comunque positiva (+1,1%). «Per vedere valori più consistenti - spiega l'Osservatorio - occorrerà attendere il 2014, con una probabile crescita del fatturato del 4%».

L'export in forte ripresa da quest'anno Sul fronte delle vendite estere, nei primi nove mesi del 2012 la crescita è stata pari a solo il 2% (era il 10,5% nel 2011): sono cresciute verso i Paesi extra-Ue (+5,3%) e diminuite dell'1% verso i Paesi Ue. Un rallentamento che ha interessato parte dei distretti, 39 sui 101 messi sotto la lente. A livello settoriale si è assistito a una flessione del comparto automazione-meccanica (-3,1%), alla tenuta dei comparti abbigliamento (+1,7%) e arredo-casa (+2,9%) e alla crescita dell'alimentare-vini (+6,9%) e al sensibile aumento dell'hi-tech (+14,9%). Segnali più positivi hanno invece caratterizzato l'ultimo scorcio del 2012 e sembrano consolidarsi quest'anno: il 37,4% delle imprese dei 101 distretti censiti dall'Osservatorio si attende un incremento degli ordinativi esteri, a fronte di un 14,6% che dovrebbe subire un ulteriore calo. La ripresa dell'export dovrebbe essere trainata soprattutto dai Paesi extra-Ue.

L'esempio dei cinque distretti «anti-crisi» L'Osservatorio identifica anche cinque distretti «anti-crisi», nei quali l'investimento forte in qualità, logistica, insieme all'adozione di nuovi sistemi di business intelligence, nuove competenze e forme originali di innovazione, «malgrado la crisi, hanno prodotto risultati economici molto interessanti». Si tratta del distretto aerospaziale pugliese, quello veneto della giostra, quello fiorentino della pelletteria, il «Lombardy Energy Cluster», il polo della meccatronica piemontese. «All'origine del loro successo c'è, in primo luogo, - avverte il report - la forte propensione all'export e la capacità di dialogare con i mercati globali, controllando reti distributive proprie o almeno partecipate».

Da "Il Sole24ore.com" del 21 marzo 2013

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Data Pubblicazione sul portale: 21 Marzo 2013
Fonte: Il Sole 24ore.com
Aree Tematiche: Rassegna Stampa, Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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