«Accordo di programma decisivo per l'imbottito»

Immagine associata al documento: «Accordo di programma decisivo per l'imbottito» «L'accordo di programma per il mobile imbottito è rivolto a tutta l'area murgiana, non solo per la Natuzzi. Ed è un passo in avanti importante e strategicamente rilevante per il comparto manifatturiero del mobile imbottito». Lo precisa Enzo Di Taranto, presidente del la sezione "Legno e Arredo" di Confindustria Taranto, che commenta l'intesa della scorsa settimana tra ministero per lo Sviluppo economico e Regioni Puglia e Basilicata per lo stanziamento complessivo di 101 milioni di euro a favore delle imprese dell'area produttiva compresa tra le provincie di Taranto, Bari e Matera.
«È uno strumento - dice Di Taranto - che impatta in un contesto che ha espulso finora 8.000 dei 14.000 addetti, ha messo in ginocchio un intero territorio e sta bruciando una grande tradizione e una vocazione manifatturiera che da decenni portano in giro per il mondo l'eccellenza del made in Italy". L'accordo di programma ha il compito di incentivare investimenti nell'area murgiana, attraendo nuovi investitori in Puglia e preferendo quell'area, con le sue specificità e vocazioni; il tutto per creare nuovo lavoro per coloro che lo hanno perso o sono in procinto di perderlo e per ripopolare il tessuto imprenditoriale».
Nel ricordare che i 101 milioni serviranno «a finanziare l'investimento di chiunque vorrà ampliare la propria impresa o di chiunque vorrà realizzare una nuova iniziativa», Di Taranto evidenzia però che «qualcuno ha male pensato che quei fondi siano stati stanziati a favore dell'azienda capofila del comparto che è la Natuzzi. Va subito chiarito - dice l'esponente di Confindustria - che si tratta di un grossolano errore, indotto forse dal fatto che l'accordo vede nell'azienda leader del settore la propria ispirazione. Ma Natuzzi, pur nella veste di azienda leader è solo una delle tante aziende che potranno beneficiare, alla stessa stregua degli altri, di quanto l'accordo prevede».
Per Di Taranto «l'accordo è un punto di partenza, è un propellente da utilizzare nel motore economico del territorio. I driver - aggiunge - sono ancora una volta le istituzioni, la politica, le forze sociali; le aziende vivono grandi difficoltà, gli imprenditori sono allo stremo ed hanno bisogno di essere incoraggiati da segnali forti. Segnali che non possono solo venire da un contributo economico, ma da un afflato generale che affianchi all'accordo vere, nuove e forti politiche per le imprese; bisogna abbassare il costo del lavoro, bisogna spingere su una maggiore produttività, attenuare moltissimo una pressione fiscale insopportabile, creare infrastrutture, assistere con sportelli e consulenze gratuite le nuove iniziative e l'autoimprenditorialità. È chi governa i processi e le decisioni politiche - conclude Di Ta ranto - a favorire la ripresa di un territorio».

Da "La Gazzetta di Taranto" del 14 febbraio 2013 (pag. X)

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Data Pubblicazione sul portale: 14 Febbraio 2013
Fonte: La Gazzetta di Taranto
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Rassegna Stampa, Politiche per lo Sviluppo
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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