Ice: a Roma il business forum Italo-Saudita

Immagine associata al documento: Ice: a Roma il business forum Italo-Saudita E' un'economia che vola, quella saudita: il Paese, il cui surplus di bilancio è stato nel 2006 di 71 miliardi di dollari, ha infatti registrato quest'anno una crescita del 4,8%, che si prevede salirà al 5,5% nel 2008. Una crescita che trascina le esportazioni dell'Italia (secondo fornitore europea dell'Arabia Saudita dopo la Germania): più 22% nel 2005, più 35% nel 2006, più 46% nel primo semestre di quest'anno.

Questo il quadro delle relazioni italo-saudite tratteggiato dal Presidente dell'Istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice), Umberto Vattani, intervenendo al Forum italo-saudita promosso da Unioncamere e dal Consiglio delle camere saudite e svoltosi ieri a Roma alla presenza del Presidente del Consiglio Romano Prodi e dei rispettivi Ministri degli Esteri, Massimo D'Alema e il Principe Saud Al-Faisal.

Nel corso del Business Forum, organizzato nell'ambito della visita di Stato in Italia del Re saudita Abdullah Bin Abdulaziz Al-Saud, si è inserita la firma di un memorandum d'intesa del Saudi-Italian Joint Business Council che apre al "Sistema Italia" nuove prospettive di espansione anche in settori non collegati direttamente all'energia. Il memorandum sollecita la messa in vigore dell'accordo - da poco sottoscritto dai due Paesi - che evita la doppia imposizione fiscale, incrementa gli scambi tra operatori economici, resi più facili dalla nuova legislazione saudita in materia di visti, avvia progetti comuni nei settori bancario e assicurativo. Un ruolo positivo per l'incremento delle relazioni tra Italia e Arabia Saudita potrà essere svolto, ha sottolineato il Presidente Vattani, dall'Ufficio della Saudi Arabian General Investment Authority.

Il Business Forum, al termine del quale si sono svolti anche incontri diretti tra circa 70 aziende di imprese dei due Paesi, ha confermato le ambizioni del programma saudita di diversificazione economica verso attività produttive non-oil. Particolarmente interessanti le prospettive di sviluppo nel settore delle costruzioni: i sauditi prevedono infatti la realizzazione di sei nuove città (già avviati i progetti di King Abdullah City, a nord di Gedda, e per un'altra a Tabuk, vicino al confine con la Giordania), il cui contributo alla crescita del Pil si prevede ammonterà a 150 miliardi di dollari entro il 2020.

Questi mega-progetti, si stima, creeranno opportunità di investimenti per un valore di 100 miliardi di dollari nei settori dell'acciaio, plastica, vetro e ceramica e in progetti infrastrutturali, trasporti e viabilità. Tenuto conto poi del fatto che entro il 2015 in Arabia Saudita si assisterà ad un forte incremento della domanda di nuove abitazioni (si stima di 1,5 milioni di unità), ampi spazi dovrebbero aprirsi soprattutto per le medie imprese nei settori delle infrastrutture, della logistica, dell'arredamento.

"Nei programmi di sviluppo delle attività non-oil - ha proseguito Vattani - ci saranno spazi naturali in tutti i settori, per le piccole e medie imprese italiane, attentissime all'innovazione". La loro azione, in base al memorandum firmato, sarà sostenuta con particolare impegno dal Joint Business Council Italo-Saudita, che ha tra i propri programmi immediati l'organizzazione a Riyadh dal 10 al 15 febbraio 2008 di una grande rassegna, "Italexpoarabia".       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 07 Novembre 2007
Fonte: Istituto Nazionale per il Commercio Estero
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Internazionalizzazione
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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