Carta blu Ue per gli immigrati più qualificati

  La Commissione ha adottato due proposte legislative nel settore della migrazione economica.
La prima è una proposta di direttiva quadro sull'ammissione di immigrati altamente qualificati nell'Unione europea e mira a stabilire condizioni di ingresso e soggiorno più vantaggiose per i cittadini di paesi terzi che intendono svolgere lavori altamente qualificati negli Stati membri dell'Ue, con l'introduzione di una "Carta blu Ue". La proposta non dà luogo a un diritto di ammissione. Il sistema è interamente fondato sulla domanda, rispetta pienamente il principio della preferenza comunitaria e la competenza conferita agli Stati membri di decidere il numero di persone ammesse. Poiché il fabbisogno dei mercati del lavoro varia da uno Stato membro all'altro, il sistema comune proposto è flessibile e centrato su alcuni punti chiave. Ad esempio, introduce una procedura accelerata basata su criteri comuni. Quando un cittadino di un paese terzo è ammesso in virtù di questo regime, riceve un permesso speciale di soggiorno e di lavoro, chiamato "Carta blu Ue", che gli conferisce una serie di diritti socio-economici e condizioni favorevoli per il ricongiungimento familiare. Si prevede anche un accesso agevolato al mercato del lavoro. Nel tentativo di risparmiare ai paesi in via di sviluppo, specialmente in Africa, gli effetti negativi della fuga dei cervelli, la proposta invoca norme etiche per limitare - se non addirittura impedire - che gli Stati membri promuovano l'assunzione di lavoratori in paesi in via di sviluppo che soffrono già di gravi fenomeni di fuga dei cervelli, e contiene misure di agevolazione per la migrazione circolare.
La seconda proposta è di natura orizzontale ed è destinata a semplificare le procedure per tutti i potenziali immigrati che chiedono di soggiornare e lavorare in uno Stato membro. Vuole inoltre garantire un insieme comune di diritti, analoghi a quelli di cui beneficiano i cittadini dell'Ue, a tutti i lavoratori di paesi terzi che sono già stati ammessi in uno Stato membro e vi lavorano legalmente. Non armonizza le condizioni di ammissione applicabili agli immigrati per motivi di lavoro, che rimarranno disciplinate dagli Stati membri. La proposta prevede un sistema a "sportello unico" per tutti i richiedenti. Introduce una procedura unica di domanda, più semplice e snella sia per il datore di lavoro che per gli immigrati, e che istituisce alcune garanzie (accesso alle informazioni circa i documenti necessari per la presentazione della domanda, obbligo di motivare i rifiuti e obbligo di prendere una decisione in merito alla domanda entro 90 giorni). Una volta ammesso, l'immigrato riceverà un "permesso unico", grazie al quale potrà soggiornare e lavorare per il periodo autorizzato: in pratica, le informazioni sull'accesso al mercato del lavoro figureranno sul permesso di soggiorno. Riconoscendo il contributo offerto dai lavoratori immigrati legali all'economia dell'Ue, e al fine di aiutarli a integrarsi in modo più efficace, la proposta vuole garantire loro diritti socio-economici di base allo stesso livello di quelli dei cittadini degli Stati membri, in particolare per quanto riguarda le condizioni di lavoro e le retribuzioni, l'istruzione, i diritti sindacali e la sicurezza sociale.       -          
Sito di riferimento: www.europaregioni.it
Data Pubblicazione sul portale: 31 Ottobre 2007
Fonte: www.europaregioni.it
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Lavoro e Formazione, Sportello Europa
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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