Imprese: Serbia attira PMI europee con zone franche

  La Serbia 'chiama' le piccole e medie imprese europee con la progressiva apertura di zone franche a tassazione ridotta e quelle italiane stanno rispondendo con forza. Lo afferma l'associazione di Camere di commercio Assocamerestero, che rileva un forte impulso degli scambi tra Italia e Repubblica serba.
Secondo il rapporto di Assocamerestero, sono tredici le zone franche della Repubblica serba che offrono ''importanti vantaggi alle imprese che vogliono sviluppare la loro presenza nei Balcani e che intendono aprire una via verso la Russia. Nelle aree vige una tassazione agevolata, ma i vantaggi riguardano anche le procedure amministrative in Serbia, dove il Pil pro capite e' cresciuto del 65% negli ultimi tre anni e le previsioni sono per un ulteriore incremento del pil in questo ultimo trimestre, raggiungendo la soglia dell'8% annuo''.
Gli scambi commerciali da e per queste aree non sono soggetti a quote, permessi, licenze e i beni prodotti in Serbia (tra questi quelli con almeno il 50% dei loro componenti serbi), sulla base di accordi di libero scambio, possono essere esportati senza dazi verso i paesi dell'area SEEFTA [Croazia, Bosnia Herzegovina, Montenegro, Macedonia, Albania, Bulgaria, Moldova] e verso la Russia.
Secondo i dati della Camera di Commercio italo-serba a Belgrado, i principali investimenti italiani in Serbia effettuati negli ultimi due anni si sono concentrati in tre settori: finanziario, tessile e calzaturiero, dove le aziende italiane sono diventate tra i principali operatori. Nel settore del tessile e abbigliamento alcune importanti aziende italiane gia' presenti progettano di aprire altri stabilimenti in Serbia o si preparano a trasferire gran parte della propria produzione.
Le esportazioni italiane del settore sono aumentate del 19,3% nel primo semestre di quest'anno rispetto all'analogo periodo 2006 e si assestano ad un valore di 90,3 milioni di euro. Nel Made in Italy - che in Serbia incide per il 78% sui nostri scambi complessivi e il cui saldo e' piu' che raddoppiato passando da quasi 40 milioni ai 90,9 del primo semestre 2007 - la meccanica rimane in testa con 119,3 milioni di euro di merce esportata fino a giugno 2007, con una crescita del 27,7% rispetto allo stesso periodo del 2006, mentre le performance di crescita migliori sono quelle registrate dal settore dei metalli [+52,5%] e dei mezzi di trasporto.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 31 Ottobre 2007
Fonte: Ansa
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Sportello Europa
Redazione: Redazione Uffici Bruxelles
Letto: 84 volte