Secondo una nuova relazione della Commissione europea, in Europa il lavoro non dichiarato resta un problema che ostacola l'azione dell'Ue nel raggiungimento degli obiettivi di miglioramento dei posti di lavoro e della crescita. La relazione identifica i principali fattori di spinta dell'economia informale, definisce metodi efficaci per ridurne l'ampiezza e propone un insieme di misure di controllo a livello tanto europeo quanto nazionale. I nuovi dati di Eurobarometro - la prima indagine armonizzata su tale aspetto sensibile mai effettuata su scala europea - confermano l'esistenza di un ampio mercato fertile per il lavoro clandestino in tutta l'Ue.
L'economia sommersa pregiudica il finanziamento dei sistemi di sicurezza sociale, ostacola buone politiche economiche e può comportare un dumping sociale ha dichiarato Vladimir Spidla, commissario responsabile dell'occupazione.
Nessun segnale consente di concludere che tale fenomeno sia in diminuzione - al contrario, in taluni settori e in talune forme di lavoro esso sembra crescere. Sebbene in contesti nazionali siano state intraprese iniziative riuscite di lotta contro il lavoro non dichiarato, occorre intensificare il nostro approccio e agire in modo più decisivo in tutta l'Ue.
Di seguito, potete scaricare la Comunicazione sul lavoro non dichiarato (in inglese) - [
Scarica .pdf - 58 Kb][
Apri .pdf ]