Ancora pochi i progressi per Pari Opportunità

  Non sono ancora sufficienti i passi avanti compiuti, nel mondo del lavoro, per impedire nuove forme di discriminazione. Accanto a quelle legate al sesso, all'appartenenza etnica e religiosa, si diffondono forme discriminatorie che fanno riferimento sempre più alla sfera privata degli individui.
Per non parlare delle 'classiche' discriminazioni di genere, come il divario retributivo tra le donne e gli uomini, la segregazione lavorativa di genere con una scarsa presenza delle donne in posizioni manageriali, la differenza sensibile tra ore giornaliere dedicate al lavoro non remunerato.
E' la denuncia lanciata in occasione della manifestazione 'Melting box', dedicata alle pari opportunità, organizzato a Torino dal 'Centro Ilo' e dalle consigliere di parità del Piemonte.
Un dibattito ruotato attorno ai risultati dell'ultimo rapporto dell'Ilo sulle discriminazioni di genere, che ha visto anche la partecipazione del sottosegretario ai Diritti e alle Pari opportunità, Donatella Linguiti. "L'obiettivo reale - ha dichiarato - è una piena democrazia, oggi ancora un sogno da costruire. Cominciamo dalle assemblee decisionali, che devono essere composte per la metà da donne. La questione della rappresentanza femminile non è solo politica, ma assume grande rilevanza sociale proprio come principio di democrazia". Il sottosegretario ha sottolineato anche la necessità che "l'ottica di genere diventi fondante di tutte le politiche del nostro Paese, se si vuole per esso un vero sviluppo, e i problemi del lavoro ne sono un esempio lampante". "La costruzione di politiche nazionali in base ai piani d'azione locali - ha detto - deve andare nel senso di un'apertura decisa di spazi alla partecipazione delle donne. Il dipartimento di Pari opportunità sta promuovendo la partecipazione delle donne in tutti gli ambiti della vita politica e sociale; da ultimo il decreto per istituzione dell'Albo degli enti locali che aderiscono alla Carta dell'Aiccre: non un semplice elenco, ma l'espressione di una comune volontà di discutere e diffondere i piani d'azione". Linguiti ha poi auspicato "maggiore autorevolezza" per la rete delle consigliere di parità, "una forza già così presente". "Accanto a questo - ha aggiunto - è importante creare canali di sinergia tra la rete e tutti gli altri organismi di parità del territorio, i comitati in particolare ma anche le commissioni, organismi nei quali si concentra il lavoro prezioso di tante donne sul territorio italiano".

Proprio dalla consigliera di parità del Piemonte, Alida Vitali, è arrivato un monito sulla situazione occupazionale delle donne nella regione. Secondo un'indagine sulle forze di lavoro delle imprese del territorio con più di 100 dipendenti, infatti, sussiste un miglioramento progressivo della presenza femminile nel mondo dell'occupazione, tuttavia permangano elementi di fragilità e una maggiore esposizione ai fenomeni di precarietà e di marginalità lavorativa. La progressione di carriera è, infatti, lenta e faticosa e raramente le donne raggiungono posizioni di comando, mentre permane un'elevata segregazione di genere. All'aumento dell'occupazione femminile, soprattutto nel terziario, fa eco una riduzione delle ore medie di lavoro e una presenza più che proporzionale delle donne in impieghi temporanei o di tipo stagionale. Le donne, però, sembrano avere un più agevole accesso a percorsi di carriera nel pubblico, dove i meccanismi di selezione sono meno discrezionali.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 29 Ottobre 2007
Fonte: LabItalia
Aree Tematiche: Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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