Il futuro della moda

Immagine associata al documento: Il futuro della moda Internazionalizzare, adattando i sistemi di offerta ai nuovi mercati, puntare su innovazione e qualità dei prodotti, senza trascurare l'importanza della comunicazione. Sono questi gli orientamenti emersi nel corso della tavola rotonda, dal titolo "Il futuro del sistema moda pugliese: strumenti di sviluppo e internazionalizzazione"; organizzata oggi nella sala multimediale del Castello Svevo di Bari dal servizio Internazionalizzazione della Regione Puglia in collaborazione con la testata internazionale L'Uomo Vogue.
Il futuro della moda pugliese passa per i mercati esteri, che aprono le porte alla qualità del made in Italy, mentre il mercato interno offre sempre meno spazi.

"Il futuro del sistema moda pugliese - ha detto la vicepresidente della Regione Puglia e assessore allo sviluppo economico Loredana Capone, è innovare per aumentare qualità, competitività e sbocco sui mercati esteri, conservando e valorizzando la capacità artigianale delle maestranze".
"Oggi - ha detto - le imprese impegnate nel Tac (tessile, abbigliamento e calzaturiero) sono 5.285. Nel 2011 hanno esportato merci per 649 milioni di euro, più di 304 milioni nei primi sei mesi di quest'anno. Questo vuol dire che il sistema,pur avendo risentito della crisi, presenta ancora vitalità e dinamismo. Ce l'ha fatta chi è stato in grado di cogliere le opportunità offerte dai mercati esteri, superando così la crisi della domanda interna. Le produzioni pugliesi hanno due vantaggi competitivi: da un lato il fascino del made in Italy, dall'altro l'artigianalità delle produzioni. Il mercato interessato all'offerta pugliese chiede prodotti di qualità e marchi, ma questo non basta.

Occorre avere la capacità di adattare i sistemi di offerta ai nuovi mercati. Ad esempio, sviluppare produzioni adatte alle caratteristiche fisiche dei coreani, e in generale alle taglie di uomini e donne dei Paesi emergenti. Qui entra in gioco il fattore innovazione. Innovando prodotti e processi si può superare questo gap. La Regione aiuta le imprese con un articolato pacchetto di incentivi e le accompagna sui mercati esteri attraverso politiche di internazionalizzazione mirate ed efficaci sia per i settori tradizionali che per quelli emergenti. Proprio quest'azione combinata (incentivi e programmi di promozione dell'internazionalizzazione) ha contribuito alla crescita delle esportazioni in tutti i comparti: il 17,9 per cento nel 2011 (la crescita più elevata in Italia), aumento al quale si è aggiunto l'ulteriore incremento dell'11,3 nei primi sei mesi del 2011. Nell'immediato futuro nuovi bandi agevoleranno le imprese che vogliono promuovere le proprie attività all'estero".

"Il mondo chiede al prodotto italiano qualità: non possiamo competere con quantità e lavoro", ha detto il presidente del Distretto produttivo della Filiera Moda Puglia Mario Totaro.
"L'interesse per il made in Italy continua ad essere forte nel mondo e in particolare da parte dei Paesi dell'Est europeo, dei Paesi del Golfo, e di recente anche dell'Indonesia.

Da "Mag.Wired.it" del 26 novembre 2012

Leggi l'articolo sul web       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 26 Novembre 2012
Fonte: Mag.Wired.it
Aree Tematiche: Rassegna Stampa, Sistema Puglia, Internazionalizzazione
Redazione: Redazione Sistema Puglia
Letto: 106 volte