Imprese: più competitive con iniziative di impegno sociale

  Dall'uso della videoconferenza per ridurre i viaggi di lavoro e di conseguenza le emissioni inquinanti all'organizzazione di corsi di guida sicura per i ragazzi delle scuole che vogliono prendere il patentino del ciclomotore, dall'acquisto dei libri di testo per tutti i figli dei dipendenti alla collaborazione con le istituzioni locali per sostenere le famiglie a rischio disagio ad iniziative in favore dello sport, della cultura e della salute dei dipendenti. Sono alcune delle forme di impegno sociale messe in campo da 25 imprese italiane con l'obiettivo di essere più competitive, migliorare il clima aziendale e la qualità della vita dei dipendenti, avere un ruolo non solo economico ma anche sociale nei confronti della società, delle istituzioni, dell'ambiente.

Queste strategie sono state raccontate e messe a confronto nella ''Giornata delle buone pratiche di responsabilita' sociale'' promossa da Unioncamere e Camera di commercio di Roma in collaborazione con la Fondazione Italiana per la Corporate Social Responsibility (Csr).
Tra gli obiettivi dell'incontro, consolidare la rete dei 60 sportelli Csr delle Camere di commercio sul territorio, sviluppare una mappatura delle aziende socialmente responsabili, dare loro visibilità, incentivare lo scambio di buone pratiche, creare un club delle eccellenze sulle Csr, raggiungere un nuovo pubblico incentivando l'attenzione ai temi della sostenibilita'.

''Il miglioramento delle condizioni di lavoro, della qualità delle produzioni e del rapporto impresa-ambiente-territorio - ha rilevato il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli - non può essere affidato solo all'applicazione delle leggi e alle sanzioni collegate. E' necessario riportare al centro dell'attenzione la cultura della Corporate Social Responsibility. La verifica concreta delle reciproche esperienze - ha aggiunto Tripoli - può essere una leva fortissima per promuovere una diffusione sempre maggiore di questa cultura tra le imprese.

Dimostrare nei fatti che si può essere più responsabili e più competitivi è un modo molto concreto per stimolare le imprese a immettere più responsabilità nei propri percorsi di sviluppo. La Csr è un percorso volontario che si radica nei comportamenti e quindi nella cultura di cittadini e imprese.

Serve perciò - ha concluso il segretario generale di Unioncamere - un investimento di lunga durata che coinvolga attivamente le istituzioni e le diverse componenti sociali. Le Camere di commercio con i loro 60 sportelli diffusi sul territorio, su questo, sono in prima linea''.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 22 Ottobre 2007
Fonte: Ansa
Aree Tematiche: Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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