Export, Puglia seconda in Italia

Immagine associata al documento: Export, Puglia seconda in Italia Puglia regina dell'export del Sud: a rivelarlo sono i dati Istat relativi al I semestre 2012 che vedono un aumento delle esportazione dalla Puglia nel resto del mondo, in particolare nei paesi extraeuropei (dove arriva il 19,4% delle merci pugliesi), dal Canada agli Emirati Arabi.
L'incremento è dell'11,3% rispetto allo stesso periodo del 2011: una percentuale ben al disopra del 4,2% della media dell'export italiano e corrispondente a 4,394 miliardi di euro in beni esportati. A livello nazionale l'incremento dell'export pugliese è il secondo più alto dopo la regione Sicilia ma, come ha ricordato l'assessore regionale allo Sviluppo economico Loredana Capone, "le loro esportazioni si concentrano su petrolio e rifiuti, una scelta che noi come Regione Puglia non faremo mai. Noi abbiamo scelto di investire sulla competitività e sulla qualità del prodotto. Sostegno e sostanza: pensiamo all'exploit dei prodotti estratti dalle cave con il più158% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Questo è accaduto grazie ai progetti di ricerca per l'estrazione e la lavorazione del prodotto che oggi consente alle aziende di esportare prodotti semilavorati che vanno ad abbellire gli alberghi extralusso in tutto il mondo. Si sta riprendendo anche il settore del tessile, che segna un più 6,2% quando tutti gli economisti vedevano già morto. Noii ci rendiamo conto che la risi è dura ma solo investendo nel lavoro noi potremo abbatterla".

Loredana Capone ha presentato i dati Istat con accanto il capo di gabinetto del governatore Nichi Vendola, Davide Pellegrino: la Regione Puglia ora attende i fondi, 600 milioni di euro della delibera Cipe del 3 agosto scorso e destinati al sostegno alle imprese. Trenta saranno destinati alle aree industriali, il resto alle imprese ma come ha ricordato Pellegrino, "i progressi della Puglia in ambito anche commerciale dipendono dai fondi europei. Dal 2010 non ci sono più i fondi della legge Bassanini e noi invece riusciamo a spendere il24% delle somme richieste. Nel 2009 siamo stati costretti a sforare il patto di stabilità perché dovevamo rendicontare l'ultima annualità dei fondi Por 2000-2006 e i primi investimenti della nuova programmazione, ma è inaccettabile che si parli oggi di riprogrammazione dei fondi europei per 3 miliardi di euro. Anche a Roma devono imparare a spendere bene e nei tempi giusti: in Puglia non accettiamo lezioni e ricordiamo a tutti che a febbraio del 2012 abbiamo firmato con il ministro Fabrizio Barca l'accordo per l'utilizzo degli ultimi fondi europei".

Da "Go-Bari.it" del 11 settembre 2012

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Data Pubblicazione sul portale: 12 Settembre 2012
Fonte: Go-Bari.it
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Rassegna Stampa
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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