Stanziati 336 milioni per la bonifica

Immagine associata al documento: Stanziati 336 milioni per la bonifica Un piano di bonifica da realizzare in cinque anni. Risorse per 336 milioni di euro, in gran parte pubblici (329) e, i restanti 7, messi a disposizione dai privati.
Sulla carta, il salvataggio dell'Ilva, c'è tutto: era già stato disegnato giovedì scorso con il protocollo di intesa firmato tra i ministri dell'Ambiente, dello Sviluppo, della Coesione territoriale e la Regione Puglia, la Provincia e il Comune di Taranto e il Commissario straordinario del porto. Adesso è stato fatto proprio dall'esecutivo che si è impegnato ad avviare gli interventi sotto la guida di un Comitato di Sottoscrittori e di una cabina di regia della Regione Puglia.

In pratica, sarà un comitato di coordinamento misto, tra governo centrale e Regione, a schedulare i tempi e a indirizzare le risorse per il salvataggio del sito che comunque non potrà essere completato primo di un quinquennio. «Noi vogliamo la continuità produttiva - ha garantito il responsabile dell'Ambiente, Corrado Clini - ed intendiamo confermare quanto è stato deciso con l'accordo del 26 luglio».
Il documento, in otto articoli, prevede che 119 dei 336 milioni fissati dal piano siano destinati alle operazioni di bonifica; 187 milioni andranno agli interventi portuali; 30 al rilancio del polo industriale con investimenti produttivi caratterizzati da un alto livello tecnologico. Tra gli altri obiettivi del piano, che sarà sottoposto al Cipe, misure per il potenziamento infrastrutturale e incentivi per le imprese che puntano su eco-tecnologie e possano attrarre nuovi investimenti.

Palazzo Chigi e il ministro Clini si sono già dati una missione precisa. «Martedì - dice il titolare dell'Ambiente - riporteremo gli impegni finanziari sottoscritti con il protocollo. Il modo migliore per affrontare il conflitto tra ambiente e lavoro è proseguire nel miglioramento degli impianti e nell'allineamento alle regole europee. Il percorso di risanamento deve andare avanti perché non possiamo rischiare di perdere questo presidio tecnologico in una fase così delicata per il nostro Paese. Gli effetti si ripercuoterebbero su tutta l'economia perché i mercati non aspettano».
Un piano, evidentemente, a doppia velocità: subito interventi tampone e, con il tempo, operazioni coordinate e strutturali che siano in grado di bonificare l'intero comprensorio industriale tarantino. Il ministero dell'Ambiente si è impegnato, da parte sua, «a garantire ogni utile accelerazione per la definizione del procedimento di riesame dell'Aia (Autorizzazione integrata ambientale) dello stabilimento». Che, in sostanza, vuol dire velocizzare le autorizzazioni per la realizzazione di o pere infrastrutturali, gestione ed erogazione dei servizi di prevenzione. «Il governo - ha confermato Clini- vuole la continuità produttiva. Certo la procedura di messa in sicurezza è molto lunga e complessa». Ed ha anche sottolineato di augurarsi che «ognuno faccia la sua parte» nell'ambito delle varie competenze e nel rispetto della legge.

Da "Il Messaggero.it" del 28 luglio 2012

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Data Pubblicazione sul portale: 30 Luglio 2012
Fonte: Il Messaggero
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Rassegna Stampa
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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