Energia, sì a un mercato liberato. La Cna d'accordo con l'ultimo documento della Commissione UE

Immagine associata al documento: Energia, sì a un mercato liberato. La Cna d'accordo con l'ultimo documento della Commissione UE L'Unione europea sposa il principio della separazione delle reti dell'energia. Un passo avanti, secondo le pmi, verso un mercato realmente concorrenziale. La Commissione europea, infatti, ha presentato la scorsa settimana il nuovo pacchetto di proposte legislative in materia di energia, finalizzate sia a creare un vero mercato a tutela dei consumatori sia a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e a favorire il raggiungimento degli obiettivi europei di efficienza e risparmio energetico.

In Italia il completamento del processo di liberalizzazione del mercato interno dell'energia ha avuto luogo da pochi mesi (1° luglio scorso), realizzandosi però solo su un piano puramente giuridico. Nei fatti, così come in molti altri stati europei, persistono pochi operatori dominanti sia nel mercato elettrico sia in quello del gas. Tra le proposte della Commissione, dunque, quella della separazione proprietaria effettiva (cosiddetta unbundling) tra le attività di produzione e quella di trasporto sembra essere per le piccole imprese italiane la più interessante.

«La posizione dominante degli operatori che svolgono attività in regime di libera concorrenza (produzione e vendita) detenendo contestualmente monopoli tecnici quali la gestione delle reti di distribuzione ostacola il realizzarsi dei benefici, in termini di minor costo e maggiore qualità del servizio, di cui i consumatori di energia avrebbero dovuto beneficiare a seguito della liberalizzazione del mercato», spiega Tommaso Campanile, responsabile del dipartimento competitività e ambiente della CNA. Ma non solo. «Questa situazione», aggiunge Campanile, «costituisce un fattore fortemente penalizzante anche per le pmi e le imprese artigiane che operano in una condizione di evidente debolezza nelle attività in libera concorrenza, quali per esempio le cosiddette attività post contatore». Gli operatori che gestiscono monopoli tecnici detengono, infatti, elementi informativi e conoscitivi derivanti dall'attività svolta in concessione che utilizzano per operare nelle attività a monte e a valle della filiera energetica, escludendo dal mercato le imprese concorrenti. «Il principio dell'unbundling, da noi più volte richiesto, rappresenta un passo fondamentale per scardinare le condizioni di monopolio dei principali operatori energetici a danno dei consumatori finali», chiarisce Claudio Cappellini, responsabile delle politiche energetiche della CNA, «questi, infatti, hanno visto sfumare le opportunità che erano state prospettate con l'avvio del processo di liberalizzazione del mercato».

«L'occasione di recepire nella normativa nazionale i principi stabiliti in sede comunitaria consentirà il conseguimento degli obiettivi fissati con questo terzo pacchetto europeo e in particolare una maggiore concorrenza, trasparenza e affidabilità delle società che operano nel settore dell'energia», aggiunge Cappellini, «si avranno poi vantaggi per i consumatori finali, approvvigionamenti più sicuri e più in generale una politica energetica europea più sostenibile».
Ora, però, le pmi aspettano al varco il governo già nei prossimi appuntamenti legislativi in materia di energia, come la Finanziaria 2008 e il ddl Bersani. «Le piccole imprese sono in attesa che l'esecutivo si impegni ad adottare il principio della separazione proprietaria introducendo limiti alle quote di mercato almeno in una fase di avvio della concorrenza ed elimini le barriere per un'effettiva liberalizzazione nei mercati energetici», conclude Campanile.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 26 Settembre 2007
Fonte: CNA
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Energia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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