Ai tanti giovani che guardano al futuro - con legittima preoccupazione - e che oggi si chiedono "cosa fare da grande" val la pena di dire che il "pezzo di carta" (laurea e diploma) era e resta la migliore assicurazione sul futuro. A patto che si faccia la scelta giusta e si abbiano in mano le carte giuste per proporsi al meglio sul mercato del lavoro, specie quando lo scenario economico sarà migliore di quello attuale: nel ramo economico-sociale o ingegneristico nel caso delle lauree (che insieme assorbono il 66% della domanda di "dottori", sia con esperienze di lavoro alle spalle che giovani neo-laureati) oppure nell'indirizzo amministrativo-commerciale o industriale nel caso dei diplomi (ricercati nel 54% dei casi di assunzioni di diplomati).
E se le proprie inclinazioni personali hanno portato a scegliere altri percorsi oppure, malgrado un titolo "spendibile", non si trova lavoro, che fare?
Individuare dei percorsi di specializzazione, puntare ad acquisire esperienza, soprattutto con stage e tirocini, dimostrare di avere capacità di lavorare sia in gruppo che in autonomia e di affrontare e risolvere i problemi. Insomma, integrare il proprio "curriculum" e dare così un volto e un nome (e un relativo contratto di assunzione) a quelle molte professioni per laureati e diplomati che ancora oggi risultano "introvabili".
Queste alcune delle tendenze del mercato del lavoro evidenziate da Unioncamere e presentate a Job&Orienta, salone nazionale dell'orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro (Fiera di Verona).
"Dalla crisi si esce anche e soprattutto investendo sui giovani, sulla loro straordinaria capacità di innovazione", ha commentato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. "Ecco perché è ancora più importante in questo momento che ci sia uno stretto raccordo tra le Camere di commercio e il sistema della formazione, per favorire la diffusione tra i nostri ragazzi della cultura di impresa e fare in modo che abbiano esperienze di lavoro anche durante gli studi".
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