Le donne imprenditrici fanno crescere l'economia

Immagine associata al documento: Le donne imprenditrici fanno crescere l'economia Le imprese che presentano un miglior equilibrio fra donne e uomini nelle cariche dirigenziali sono più produttive. Questo è il messaggio emerso dal 5° Forum Cultura d'Impresa de Il Sole 24 Ore tenutosi a Milano il 21 novembre. L'iniziativa, dal titolo "Leadership femminile: Politiche e strategie per aumentare la competitività e modernizzare l'azienda italiana", ha visto la partecipazione di importanti economisti, politici e manager che si sono confrontati sulle strategie da adottare per promuovere l'uguaglianza di genere nella società e nel mondo del lavoro.
In particolare, si è affrontato il tema della gestione delle risorse umane e dell'imprenditorialità femminile. Come sottolineato nel corso del convegno da Stefano Zamagni, docente di Economia politica all'Università di Bologna, "bisogna dimostrare che alle imprese e alla società conviene valorizzare le donne, sotto il profilo economico, innanzitutto".

Negli ultimi anni, a livello mondiale, sono stati compiuti importanti passi avanti in termini di partecipazione femminile al mercato del lavoro e di numero di imprese gestite da donne. Tuttavia, stando ai dati dell'ILO, il potenziale produttivo della popolazione femminile è ancora oggi per il 50% inutilizzato. Ciò significa che circa 510 milioni di donne nel mondo che potrebbero lavorare, non sono economicamente attive. Inoltre, rimangono elevati i divari retributivi, con le donne che guadagnano in media il 30-10% in meno rispetto agli uomini, e la discriminazione legata alla gravidanza e alla maternità rimane ancora un problema diffuso.

Nelle economie avanzate è particolarmente evidente il persistere del gap imprenditoriale fra i due sessi, dovuto non soltanto al "tetto di cristallo" della discriminazione ma anche all'insieme delle difficoltà legate alla conciliazione tra tempi di vita e di lavoro.

Si tratta di un problematica che va ben oltre l'equità, comportando la dispersione di competenze e talenti che rimangono inespressi, nonché un freno per la crescita. Secondo una ricerca della Goldman Sachs se fosse colmato il divario di genere in campo lavorativo e professionale nell'Eurozona il PIL sarebbe del 13% più elevato.

Il fatto che le imprenditrici abbiano una marcia in più rispetto ai loro colleghi maschi lo confermano anche i dati dell'ultimo Rapporto Nazionale di Unioncamere, secondo cui le imprese "rosa"(1 milione e 400 mila aziende) in Italia hanno dimostrato di avere una maggiore capacità di resistenza ai mutamenti del mercato: nel 2010, in una delle fasi più delicate della crisi, sono cresciute del 2,1%, mentre quelle maschili hanno subito un riduzione dello 0,4%.

Tuttavia, le imprenditrici incontrano un maggior numero di ostacoli nella gestione aziendale, nell'ampliare la propria attività, nell'accesso al credito e ai servizi e nel creare posti di lavoro.
La crisi attuale può rappresentare senza dubbio un'opportunità per rimettere in gioco i vecchi paradigmi e promuovere con maggior vigore l'ingresso delle donne ai vertici dell'economia. Un'opportunità che le imprese e le organizzazioni datoriali devono essere pronte a cogliere.
A questo proposito, fino al 25 novembre il Centro Internazionale di Formazione dell'ILO di Torino ospiterà un workshop dal titolo "Employers' Organizations and women entrepreneurs: how to reach out?". Diversi rappresentanti di organizzazioni datoriali provenienti da tutto il mondo si confronteranno sulle opportunità di estendere il numero e la composizione dei propri membri attraverso un maggior coinvolgimento del mondo imprenditoriale femminile.       -          
Sito di riferimento: www.formazione.ilsole24ore.com
Data Pubblicazione sul portale: 24 Novembre 2011
Fonte: Il Portale del Lavoro Dignitoso
Aree Tematiche: Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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