A Roma si è tenuto il IX Convegno nazionale del commercio, promosso da Unioncamere-Indis, Coordinamento interregionale del commercio e Ancia. Al centro del dibattito, il calo dei consumi delle famiglie, indotto dalla crisi economica, che ha colpito duramente il sistema commerciale nel suo complesso. A farne le spese sono state un po' tutte le imprese della filiera, in particolare quelle di piccole dimensioni del commercio al dettaglio, i piccoli negozi di vicinato che animano le nostre città.
Questa rete però, soffre deficienze strutturali consistenti, fatica ad innovarsi, è avvinta in una competizione interna tra "dimensioni" diverse, non aggancia a sufficienza i nuovi stili di consumo, manca di una "regia". Bisogna individuare nuove forme di integrazione, dare impulso al cambiamento, recuperare il "governo" del sistema commerciale superando logiche contrapposte e operare per ridurre la frantumazione del sistema.

All'incontro sono intervenuti il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli e il presidente di Confesercenti, Marco Venturi.
''I due provvedimenti finalizzati a conseguire il pareggio di bilancio nel 2013, varati dal Governo - ha evidenziato il presidente Ferruccio Dardanello - impongono un notevole sacrificio a imprese e cittadini. In attesa di conoscere le strategie di sviluppo che andranno a controbilanciare gli effetti depressivi delle manovre estive, sentiamo che, con senso di responsabilità, tutti dobbiamo chiederci cosa possiamo fare per un settore, quello commerciale, che ha un ruolo di straordinaria importanza per la nostra economia, dando lavoro a 3,5 milioni di persone''.

Di qui la proposta di ''un patto con il mondo istituzionale e con il mondo associativo, con un obiettivo preciso: restituire dignità nei programmi di sviluppo del governo alla distribuzione commerciale, comparto fino ad oggi soggetto a iniziative normative non sempre meditate''.       -