Patti sociali di genere, approvate le linee guida

Immagine associata al documento: Patti sociali di genere, approvate le linee guida Il 21 luglio scorso sono state approvate, con atto dirigenziale n.709, le linee guida per la gestione amministrativa e contabile dei progetti per la sperimentazione di 16 Patti sociali di genere. Introdotti in Puglia dalla legge regionale n. 7 del 21 marzo 2007 "Norme per le politiche di genere e i servizi di conciliazione vita-lavoro in Puglia" con l'obiettivo di attivare e diffondere strumenti di conciliazione, i Patti sociali di genere rappresentano uno degli esperimenti più interessanti delle politiche territoriali avviate in Italia a partire dalla seconda metà degli anni novanta.
I Patti sono accordi territoriali fra istituzioni, imprese private, organizzazioni sindacali e imprenditoriali, sistema scolastico per promuovere la sperimentazione di formule di organizzazione del lavoro orientate alla conciliazione vita - lavoro e all'equa distribuzione del lavoro di cura tra i sessi. I progetti, che si sono formalmente avviati il 20 giugno scorso con la firma delle convenzioni fra Regione Puglia e soggetti attuatori possono imprimere un concreto cambiamento nello scenario delle politiche di conciliazione vita-lavoro poiché agiscono su più fronti contemporaneamente andando ad incidere anche sulla contrattazione decentrata con la sperimentazione di forme di flessibilità negli orari di lavoro, di azioni e strumenti in ottica family friendly e di responsabilità sociale delle imprese.

Sono circa 2.750.000 euro le risorse disponibili: di queste oltre il 60% proviene dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, grazie all'Intesa "Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro" approvata dalla Conferenza unificata Stato Regioni del 29 aprile 2010 e sottoscritta con le regioni italiane per l'avvio di progetti innovativi in questo ambito. Dei 16 progetti approvati in Puglia, 8 sono promossi da istituzioni pubbliche e 8 da organizzazioni private.
Le linee guida appena approvate introducono due importanti modifiche. La prima, contenuta nell'articolo 6, riguarda tutti i beneficiari e modifica sostanzialmente le modalità di rendicontazione. La seconda, riportata nell'articolo 3, riguarda soltanto i beneficiari che abbiano una natura privata e introduce l'obbligo della fidejussione bancaria o assicurativa per l'intero importo finanziato. La fidejussione consentirà di richiedere l'anticipo, spesa che è comunque rendicontabile. Le linee guida consentono di rendere omogenee le procedure di gestione amministrativa e contabile dei progetti e anche di semplificare le procedure di verifica da parte della Regione.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 04 Agosto 2011
Fonte: Puglia Sociale - Assessorato al Welfare Regione Puglia
Aree Tematiche: Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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