Draghi: federalismo fiscale può aiutare conti pubblici

Immagine associata al documento: Draghi: federalismo fiscale può aiutare conti pubblici Il prossimo presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha sostenuto che bisogna ritornare alla crescita, il declino non è ineluttabile per il nostro Paese. "Oggi bisogna in primo luogo ricondurre il bilancio pubblico a elemento di stabilità e di propulsione della crescita economica, portandolo senza indugi al pareggio, procedendo a una ricomposizione della spesa a vantaggio della crescita, riducendo l'onere fiscale che grava sui tanti lavoratori e imprenditori onesti", ha dichiarato il Governatore della Banca d'Italia leggendo le sue ultime considerazioni finali.
Per Draghi il federalismo può aiutare nella gestione dei conti pubblici. Ma a due condizioni: che i nuovi tributi locali siano accompagnati da un taglio delle tasse al centro; che ci sia un controllo di legalità sui nuovi compiti decentrati. ''Il federalismo fiscale può aiutare - afferma - responsabilizzando tutti i livelli di governo, imponendo rigidi vincoli di bilancio, avvicinando i cittadini alla gestione degli affari pubblici. Due condizioni sono cruciali: che i nuovi tributi locali siano compensati da tagli di quelli decisi centralmente e non vi si sommino; che si preveda un serrato controllo di legalità sugli enti a cui il decentramento affida ampie responsabilità di spesa''.
Nelle sue ultime Considerazioni Finali Draghi definisce appropriata l'intenzione di anticipare a giugno la manovra correttiva e l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2014 e sollecita un riequilibrio della flessibilità del mercato del lavoro. Draghi chiede anche di ridurre il peso del fisco su imprese e lavoro, compensando il minor gettito con il recupero dell'evasione; e di fronte alla crisi dei debiti sovrani insiste perché le politiche nazionali diano attuazione ai piani correttivi.
Inoltre "l'Italia e' indietro nella dotazione di infrastrutture rispetto agli altri principali Paesi europei". E inoltre: "incertezza dei programmi, carenze nella valutazione dei progetti e nella selezione delle opere, frammentazione e sovrapposizione di competenze, inadeguatezza delle norme sull'affidamento dei lavori e sulle verifiche degli avanzamenti producono da noi opere meno utili e più costose che altrove". Draghi ricorda i ritardi nel completamento delle opere e lo scarso utilizzo dei fondi pubblici e comunitari. "E' necessario recuperare efficienza nella spesa, anche per sfruttare appieno le risorse dei concessionari privati e quelle comunitarie, che non pesano sui conti pubblici". Draghi evidenzia che "le opere da realizzare valgono 15 miliardi" e "i fondi strutturali comunitari attualmente a nostra disposizione sono spesi solo per il 15%, quelli non spesi ammontano a 23 miliardi". Così "accelerare tutti questi interventi darebbe un forte impulso all'attività economica".
Una manovra "tempestiva, strutturale, credibile agli occhi degli investitori internazionali, orientata alla crescita" potrebbe "limitare gli effetti negativi sul quadro macroeconomico".
Secondo il Governatore di Banca d'Italia e dal 24 giugno della BCE, "occorre un'accorta articolazione della manovra, basata su un esame di fondo del bilancio degli enti pubblici, voce per voce, commisurando gli stanziamenti agli obiettivi di oggi, indipendentemente dalla spesa del passato; affinando gli indicatori di efficienza dei diversi centri di servizio pubblico (uffici, scuole, ospedali, tribunali) al fine di conseguire miglioramenti capillari nell'organizzazione e nel funzionamento delle strutture; proseguendo negli sforzi già avviati per rendere più efficienti le amministrazioni pubbliche; impiegando una parte dei risparmi così ottenuti in investimenti infrastrutturali".       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 31 Maggio 2011
Fonte: Regioni.it - Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Aree Tematiche: Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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