Un archivio on-line che contiene i dati di quasi 16 mila strutture, una vasta indagine qualitativa e quantitativa su un campione stratificato di oltre 4000 soggetti: questi alcuni dei dati che danno l'idea del consistente lavoro svolto per la più grande indagine sull'Orientamento realizzata finora nel nostro Paese. Un work in progress che è confluito nel volume Rapporto Orientamento 2010. L'offerta e la domanda di orientamento in Italia (per I libri del fondo sociale europeo) presentato nei giorni scorsi a Roma nel corso di un convegno.
"L'orientamento si rivela sempre più cruciale nella nostra società, come supporto e servizio alle persone durante tutte le fasi di cambiamento della vita", di qui l'importanza di questo lavoro di ricerca che, come ha sottolineato Aviana Bulgarelli, direttore generale dell'Isfol, "si inserisce in una grande fase di cambiamento delle policy sia a livello nazionale che europeo". Una fase di cambiamento in cui la molteplicità delle strutture e la frammentazione delle azioni rischiano di portare a una dispersione delle risorse che si può evitare se si riesce a fare sistema anche grazie al contributo dell'Isfol.

È proprio per questo che Anna Grimaldi, responsabile dell'area Politiche per l'Orientamento, ha ricordato che "il Rapporto si configura come un osservatorio continuo e dinamico del processo orientamento, che vede la partecipazione attiva delle Regioni, delle parti sociali e degli stakeholder che compongono il Comitato di Indirizzo del progetto". Ne consegue la centralità dell'orientamento scolastico, formativo, universitario, professionale e di carriera, un tema che oggi "rientra a pieno titolo tra le azioni in grado di favorire l'occupabilità, il riconoscimento e lo sviluppo di nuove competenze attribuendo centralità allo sviluppo e alla valorizzazione delle risorse umane e questo potrà avvenire attraverso il continuo e crescente contributo di partecipazione e ascolto dei luoghi e delle voci che fanno orientamento in Italia".

Fra gli interventi istituzionali quello del Capo di Gabinetto del Ministero della gioventù, Raffaele Perna, che ha messo in evidenza che la moltitudine di informazioni rappresenta una difficoltà per orientarsi, specialmente per i ragazzi, in questa delicata fase di transizione, ecco perché è davvero importante creare e alimentare "un gruppo di coordinamento, una rete dei soggetti pubblici e privati che si mettano a sistema".

Ricco di suggestioni e di riferimenti teorici il contributo di Jean Guichard, dell'Institut National d'Etude du Travail et d'Orientation Professionel, che ha richiamato diverse volte il concetto di "liquid times" e "liquid modernity" del sociologo Zygmunt Bauman: una società moderna "liquida" in cui la pianificazione della vita è uno strumento ormai inadeguato e sono continuamente richieste competenze addizionali. Jasmin Muhic invece, dell'Educational and Psychological Counselling Institut (Repubblica Ceca), ha ricordato l'importanza di questo lavoro e di questo approccio nel contesto europeo, anche per la creazione dei "common reference tools for guidance" che si stanno costruendo anche attraverso la partecipazione del nostro Istituto alla rete ELGPN, European Lifelong Guidance Policy Network.

Il Direttore del Dipartimento Sistemi formativi dell'Isfol, Domenico Sugamiele, ha coordinato una tavola rotonda sulle sfide e gli obiettivi per le politiche per l'orientamento in Italia alla quale hanno partecipato rappresentanti istituzionali del Ministero del Lavoro, delle Regioni e delle Province oltre che responsabili di diverse Università, di enti formativi, di associazioni professionali e delle parti sociali.       -          
Sito di riferimento: http://www.rapporto-orientamento.it/