La metà dei giovani europei pronti a lavorare in un altro paese

Immagine associata al documento: La metà dei giovani europei pronti a lavorare in un altro paese Secondo l'ultima indagine Eurobarometro, il 53% dei giovani europei è disposto a lavorare in un altro paese europeo, ma la mancanza di mezzi economici scoraggia molti di loro a compiere il primo passo in questa direzione, svolgendo all'estero una parte dei loro studi. L'indagine evidenzia l'esistenza di un enorme divario tra il diffuso desiderio dei giovani di lavorare all'estero e l'effettiva mobilità delle forze di lavoro: meno del 3% della popolazione attiva europea vive attualmente fuori dei propri confini nazionali. L'indagine, condotta nell'ambito della strategia "Youth on the Move" della Commissione, è pubblicata alla vigilia della Settimana europea della gioventù 2011 (15-21 maggio).

"L'indagine mette in evidenza l'interesse dei giovani a lavorare all'estero. Questa è una buona notizia per l'Europa! Sfortunatamente però questo loro desiderio si scontra con troppi ostacoli. È necessario facilitare lo studio, la formazione e il lavoro dei giovani all'estero e sensibilizzarli in merito ai contributi finanziari disponibili attraverso i programmi dell'UE, come Erasmus, che possono dar loro un primo assaggio della vita fuori dal proprio paese. Due delle principali sfide cui ci troviamo confrontati oggi sono la disoccupazione giovanile e la bassa crescita economica: una maggiore mobilità degli studenti e dei lavoratori contribuisce alla soluzione del problema", ha affermato Androulla Vassiliou, commissaria europea responsabile per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù.

È dimostrato che gli studenti che compiono all'estero una parte dei loro studi o della loro formazione vedono aumentare le proprie possibilità di impiego e hanno maggiori probabilità di lavorare all'estero in un momento successivo della loro vita. I datori di lavoro giudicano con favore le competenze acquisite, come la capacità di parlare una lingua straniera, l'adattabilità e le competenze interpersonali.

Dall'indagine emerge che soltanto un giovane europeo su sette (14%) è stato all'estero per motivi di studio o di formazione. Molti sono impossibilitati a farlo per mancanza di mezzi economici. Tra coloro che avrebbero voluto recarsi all'estero, il 33% afferma di avervi dovuto rinunciare perché non poteva permetterselo; quasi i due terzi (63%) di coloro che hanno compiuto tale esperienza hanno dovuto fare ricorso a finanziamenti privati o intaccare i propri risparmi. "Tali risultati evidenziano la necessità di rafforzare i nostri programmi di mobilità, che costituiscono un eccellente investimento", ha aggiunto la commissaria Vassiliou.

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Sito di riferimento: http://europa.eu/index_en.htm
Data Pubblicazione sul portale: 18 Maggio 2011
Fonte: Commissione Europea
Aree Tematiche: Lavoro e Formazione, Sistema Puglia, Sportello Europa
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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